Europa e mondo

Riforma sanitaria Usa, le proposte «zoppe» anti Obamacare

di Roberto Polillo

Con un duro editoriale dal titolo “Health, Wealth, and the U.S. Senate” la prestigiosa rivista americana “The New England Journal of Medicine” nel suo ultimo numero del 21 settembre c. a. prende di nuovo posizione contro il tentativo del Senato Americano di abrogare l'Obamacare. L'occasione è la proposta di legge di un ristretto gruppo di senatori repubblicani Better Care Reconciliation Act (BCRA), con cui si vogliono ridefinire i costi e i livelli di copertura della sanità americana.
Per gli autori dell'editoriale, Debra Malina e colleghi, il contenuto della proposta di legge repubblicana, in totale sintonia con il disegno di legge l'American Health Care Act (AHCA) approvato all'inizio di maggio, persegue obiettivi che sono diametralmente opposti a quanto sostenuto nel titolo: nessuna riconciliazione o miglioramento nei livelli di assistenza ma una serie di pesanti misura di arretramento sanitario:
• riduzione di circa 22 milioni di unità del numero di persone con assicurazione sanitaria
• incremento dei costi assicurativi per milioni di persone
• concessione agli stati della facoltà di autorizzare la compagnie di assicurazione a eliminare la copertura di molti servizi critici di assistenza sanitaria con la conseguenza che i pazienti con malattie ad altro costo, preesistenti o meno, sarebbero sostanzialmente non più coperti, restando letteralmente soffocati dai costi a loro diretto carico.
Eventualità, gravate tutte da sicuri effetti devastanti sulla salute e sulla vita degli americani.
Unico vero vantaggio che il BCRA porterebbe è uno sgravio fiscale nel prossimo decennio di centinaia di miliardi di dollari per i più ricchi. Circa 5.000 dollari l'anno per famiglie che hanno un reddito di più di 200.000 dollari all'anno e 50.000 dollari o più per quelli con più di un milione di dollari, secondo l'analisi dell'AHCA, che includeva una simile regime fiscale.
Non è certo questo per gli autori il compromesso in grado di riconciliare medici, pazienti e società americana.
In base al BCRA, inoltre, gli stati potrebbero facilmente ricevere deroghe per abbandonare molte delle norme di assicurazione create dall'AAC (Affordable Care Act) , consentendo agli assicuratori di rifiutarsi di coprire servizi essenziali come le cure urgenti, l'assistenza psichiatrica, le cure materno infantili, la chemioterapia e farmaci da prescrizione.
Inoltre, in alcuni Stati, i piani sanitari assicurativi potrebbero diventare in gran parte inutili, in particolare per i pazienti con condizioni preesistenti (un gruppo che comprende il 23-51% degli americani a seconda dei criteri utilizzati).
Ridefinendo il livello dei benefit essenziali garantiti per la salute, gli Stati ripristinerebbero anche la capacità per gli assicuratori di rimettere limiti annuali e di età sui livelli di copertura degli assicurati. Gli anziani si troverebbero così nella drammatica situazione di dover spendere per la copertura sanitaria cinque volte di più di quanto versato dai più giovani, a differenza dell'attuale rapporto massimo 3:1 stabilito da ACA.
E ancora il BCRA abrogherebbe la riduzione della ripartizione dei costi per le persone a basso reddito a partire dalla fine del 2019, aumentando le franchigie o limitando le prestazioni. Dopo di che, come gli americani sanno benissimo dall'epoca pre-ACA, molte persone non assicurate o non coperte adeguatamente, rischierebbero la bancarotta causa i costi delle cure o morirebbero per mancanza di accesso alle cure indispensabili.
Certo, il disegno di legge del Senato metterebbe fine ai finanziamenti federali per l'espansione Medicaid prevista da ACA più lentamente di quanto i Repubblicani si erano proposti di fare. Immutati tuttavia resterebbero i tagli a lungo periodo e ancora più draconiana rispetto alla proposta della Camera la riduzione dei fondi federali per Medicaid . Il disegno di legge infatti per il prossimo decennio taglierebbe più di 700 miliardi di dollari destinati al programma. Gli americani più poveri, quelli che richiedono assistenza domiciliare a domicilio, e quelli con disabilità o malattie mentali, ne pagherebbero grandi conseguenze. Questi tagli a Medicaid potrebbero ridurre sensibilmente l'assistenza sanitaria per i 74 milioni di americani che ne fanno ora uso.
Anche l'assistenza sanitaria delle donne subirebbe gravi danni in caso di approvazione del BCRA. Negli Stati che scegliessero di non dare più copertura sanitaria alle cure di maternità, le donne di età infantile potrebbero essere costrette a pagare tassi inibitoriamente elevati per l'assistenza sanitaria di base connessa con la gravidanza.
Infine le modifiche al programma Parenthood restringerebbe in modo serio per milioni di donne a basso reddito l'accesso non solo ai servizi di pianificazione familiare, ma anche ad una serie di importanti servizi di prevenzione, inclusi gli screening sul cancro.
Identico trattamento, poi, sarebbe riservato ai tossicodipendenti. In un momento in cui circa un centinaio di americani muoiono ogni anno da sovradosaggi di oppiacei, il disegno di legge del Senato ridurrebbe drasticamente i fondi disponibili per la loro cura, rendendo ancora più grave il problema delle dipendenze.
Il rischio di un drammatico peggioramento dei livelli di salute della popolazione americana è per gli autori talmente alto da spingerli a scrivere che «Il futuro del nostro sistema sanitario e la vita dei nostri pazienti sono in gioco e che essi “come molti medici americani e organizzazioni ospedaliere che stanno parlando contro l'BCRA” si oppongono “totalmente a sacrificare l'assistenza sanitaria e la salute americana per arricchire ulteriormente i ricchi». Una presa di posizione, dura e senza alcuna margine di ambiguità, che impegna ovviamente non solo glia autori del paper ma la stessa redazione dl NEJM


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