Europa e mondo

I Paesi del Golfo investono 20 mld per curarsi all’estero: ospedali italiani in missione

Da un lato un cluster tutto italiano che riunisce le eccellenze sanitarie del nostro Paese. Dall'altro i Paesi del Golfo, i cui sistemi sanitari nazionali investono ogni anno circa 20 miliardi di dollari per garantire ai propri cittadini le migliori cure all'estero.
Per cogliere questa grande e concreta opportunità, Intercare - la prima fiera italiana di Turismo Medicale - e Destination Health - il primo brand e network di consulenza per l'internazionalizzazione delle strutture ospedaliere – hanno organizzato una missione che aggrega un cluster di eccellenze sanitare per presentare, per la prima volta, l'Italia come destinazione organica per l'alta specialità, ovvero oncologia, cardiologia, neurologia, ortopedia e pediatria.

«Posizionare una destinazione - afferma Alessandro Santambrogio, Partner e Direttore Marketing di Intercare e Destination Health, “è il punto di partenza per affermarsi in questo mercato estremamente competitivo. L'Italia non è ancora conosciuta e riconosciuta all'estero per le proprie eccellenze mediche. Per questo motivo, creare un'immagine distintiva del nostro Paese è al primo posto nella nostra strategia di internazionalizzazione».

La missione negli Emirati Arabi si articola in due momenti: la partecipazione all'International Travel Week di Abu Dhabi (ITW, 25-26 novembre 2017) con un padiglione totalmente italiano all'interno del Medical Tourism Summit in cui Gruppo San Donato, IEO, Fondazione Mondino, Gruppo INI e Cidimu, tra i primi ad aderire alla missione, presenteranno l'offerta nelle specialità terapeutiche maggiormente richieste.
A seguire il cluster incontrerà i responsabili dei ministeri della Salute di Abu Dhabi e Dubai che si occupano dell'accreditamento degli ospedali esteri verso cui inviare pazienti per arrivare a siglare Protocolli di Intesa: un traguardo estremamente importante che manca alle nostre strutture. Infine l'incontro con i responsabili di Dubai Healthcare City, l'area in cui l'Emirato vuole attrarre ospedali, per valutare possibilità di investimento.

«Il nostro è il primo gruppo italiano dedicato all'internazionalizzazione delle strutture ospedaliere - racconta Valeria Albertin, partner e direttore commerciale -. Grazie all'esperienza della Fiera Intercare e del network Destination Health iniziamo ora ad aprire direttamente mercati di interesse a livello governativo, ministeriale e con altri stakeholder fondamentali come le assicurazioni».

Un mercato ad altissimo potenziale
Secondo una ricerca sviluppata da Intercare e Destination Health, sono oltre 30mila i pazienti provenienti dai Paesi del Golfo che ogni anno si muovono verso l'estero per curarsi prediligendo, ad oggi, Stati Uniti, Germania e Regno Unito.
In particolare, il 22% dei pazienti del Golfo si reca all'estero per trattamenti di oncologia, il 17,2% dei pazienti per Neurologia (5,9%) e Neurochirurgia (11,3%). Al terzo posto troviamo l'Ortopedia con l'11% dei pazienti a cui seguono Cardiochirurgia (8%), Oftalmologia (6%), Gastrologia (4%), Nefrologia (3%), Ematologia ed Endocrinologia (2,4%).
I soli Emirati Arabi nel 2018 investiranno 4 miliardi di dollari in cure all'estero per i propri cittadini (l'80% delle quali in Europa). Un budget che, per l'intera area del Golfo, sale a 20 miliardi di dollari. In un solo anno, la spesa media per paziente è aumentata di oltre il 60%, attestandosi attorno ai 120.000 euro, con punte che possono arrivare a 1,5 milioni in pazienti estremamente complessi.

«Nella nostra visione, il Made in Italy deve arrivare a includere anche la salute tra i valori per cui è conosciuto e apprezzato all'estero - conclude Maurizio Cavezzali, partner e presidente - e questo è un obiettivo di medio e lungo termine. Questa missione rappresenta il primo passo di un piano di sviluppo triennale dedicato all'area del Golfo. Stiamo inoltre già approntando la strategia di business development di mercati chiave per l'Italia come la Russia e la Csi, i Balcani e il Nord Africa, puntando soprattutto sulle relazioni con i governi locali e altri enti come le assicurazioni».


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