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Ema: l'Europarlamento vota sì al trasferimento da Londra ad Amsterdam

di Antonio Pollio Salimbeni

Il Parlamento europeo ha votato a favore del trasferimento dell'Agenzia del farmaco (Ema) da Londra ad Amsterdam, ma avendo corretto con una serie di emendamenti il regolamento ora dovranno essere avviati negoziati con il Consiglio per trovare un accordo sul testo finale. Il Parlamento ha posto una serie di vincoli per il rispetto degli impegni da parte olandese sulla consegna della sede provvisoria e della sede definitiva e per il rispetto del ruolo dello stesso Parlamento nella decisione relativa alle sedi degli organismi Ue. La posizione del Parlamento è stata votata da 507 deputati, 112 i contrari, 37 gli astenuti. Il "trilogo", si chiama così il negoziato istituzionale della Ue al quale partecipa anche la Commissione europea, durerà diverso tempo, secondo fonti parlamentari qualche mese. Ciò però non mette in discussione la scelta della sede e dei relativi lavori di costruzione del palazzo dell'Ema in Olanda.

Il relatore Giovanni La Via (Ppe) ha indicato che i deputati chiedono "di rispettare le prerogative del Parlamento riportando la questione della sede delle agenzie Ue nella procedura legislativa ordinaria" che fa perno, appunto, sul ruolo dell'Assemblea europea.
Parlando con i giornalisti ha indicato che «ciò che conta è che le autorità olandesi rispettino gli impegni assunti affinché sia garantita la continuità operativa dell'Ema». Quanto alla possibilità che, a fronte dell'eventualità che l'Olanda non rispetti tali impegni, possa riemergere una possibilità per Milano, La Via ha detto che «se la partita dovesse riaprirsi si riaprirebbe per tutti, occorrerà rivedere la procedura e in quel caso il Parlamento europeo dovra' essere coinvolto».

Nel testo approvato oggi a Strasburgo i deputati chiedono «lo stretto coinvolgimento del Parlamento europeo nel processo decisionale relativo all'ubicazione e al trasferimento delle agenzie e degli organismi, in considerazione delle sue prerogative di colegislatore nell'ambito della procedura legislativa ordinaria» e contestano il fatto di non essere stati «pienamente coinvolti nella procedura di selezione della nuova sede dell'agenzia europea per i medicinali, conclusasi infine mediante sorteggio a dispetto dell'importanza della decisione». Poi sottolineano che si è determinata una sproporzione geografica, dal momento che soltanto 9 agenzie decentrate della Ue su 37 sono ubicate in nuovi Stati membri, in contrasto con le conclusioni del Consiglio europeo che danno priorità ai nuovi Stati membri. Infine invitano le autorità di bilancio e la Commissione ad assicurare che i costi associati al cambiamento di sede dell'Ema siano pienamente coperti dal Regno Unito e che i costi supplementari connessi al doppio trasferimento della sede dell'Ema, inizialmente in una sede temporanea e poi presso l'edificio Vivaldi, siano pienamente coperti dal governo olandese e non incidano negativamente sul bilancio generale dell'Unione.
L'Agenzia dovrà trasferirsi nella sede provvisoria entro il primo gennaio 2019 e nella sede definitiva entro il 16 novembre 2019.

Per quanto riguarda l'operatività, gli europarlamentari indicano che va a assicurato che «il doppio trasferimento non pregiudichi le normali esigenze operative dell'Ema e garantisca la continuità e il buon funzionamento dell'Agenzia, senza interruzioni, oltre marzo 2019. L'Europarlamento indica che «per garantire il regolare funzionamento dell'Agenzia europea per i medicinali nella nuova sede, è opportuno che un accordo sulla sede sia concluso il più presto possibile», accordo che dovrebbe comprendere i termini e le condizioni più appropriati per la buona riuscita del trasferimento ad Amsterdam dell'Ema e del personale. «E' positivo che la nuova ubicazione dell'agenzia corrisponda alle preferenze degli attuali membri del personale e che le autorità dell'Olanda si stiano adoperando per garantire che il doppio trasloco non comprometta la continuità delle attività e il buon funzionamento, senza interruzioni, dell'agenzia. Tuttavia, in ragione del doppio trasloco ad Amsterdam, l'agenzia dovrà temporaneamente ridurre, durante la permanenza nella sede provvisoria, la priorità attribuita a determinate attività, quali i suoi lavori sui medicinali pediatrici e su questioni di salute pubblica, in particolare in materia di resistenza antimicrobica e di pandemie influenzali».

I ritardi già annunciati dal governo olandese, che rimandano la consegna dell'edificio definitivo la cui costruzione non è ancora iniziata, «sollevano preoccupazioni relative alla possibilità di ulteriori ritardi». L'ubicazione nell'edificio provvisorio dovrebbe limitarsi a 10,5 mesi. Quanto alla questione del "chi decide" sulle sedi degli organismi Ue, il Parlamento europeo insiste affinché la procedura di selezione sia rivista e non sia più utilizzata in questa forma in futuro.


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