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Scienza e ricerca: si rafforza la partnership tra Italia e e Giappone

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24 Esclusivo per Sanità24

Scienza e ricerca hanno avuto risalto nel corso della XXXI Assemblea dell'Italy Japan Business Group (IJBG), appena conclusasi a Tokyo e articolata in quattro panel tematici: Smart cities & Renewable Energy; Medical & Healthcare; Digital Economy; Start-up.
Nutrita è stata la partecipazione di istituzioni di ricerca, sia sul lato italiano sia su quello giapponese, a cominciare dal Cnr, l'Istituto nazionale di Astrofisica, da alcuni atenei, come le Università di Roma Tor Vergata e Milano Bicocca, e strutture di singole aziende.

"La collaborazione - ha affermato il presidente ad interim per l'Italia dell'IJBG, l'ambasciatore Umberto Vattani - sta alla base dei grandi avanzamenti in campo scientifico".
Di grande significato, in questa direzione, è l'esperienza del genetista e studioso di genomica Piero Carninci, 53enne ricercatore triestino, con un dottorato italiano alla Sissa (Scuola internazionale superiore di studi avanzati), da 24 anni in Giappone presso l'importante Riken Center for Integrative Medical Sciences, dove ha raggiunto un ruolo di assoluto rilievo. Faceva parte della delegazione giapponese e, a partire dal 2020, collaborerà col Technopole di Milano, per costituire un gruppo di ricerca in genomica, dopo aver diretto una straordinaria ricerca sulla mappatura del Dna.

L'annuncio dell'impegno italiano di Carninci ha creato grandi aspettative, perché rappresenta un esempio emblematico del cosiddetto "ritorno dei cervelli" a vantaggio del nostro Paese. Nel parlare del suo ritorno, Carninci ha recentemente dichiarato al sito Trieste All News: "Mi sono impegnato a portare allo Human Technopole di Milano una parte della mia attività, e ho accettato una posizione, in accordo con il mio istituto, per una collaborazione. Sicuramente quello che vorrei fare è creare un ponte fra la scienza fatta a Riken in Giappone e quella fatta in Italia, spostando un po' il baricentro verso l'Italia: le cose e la ricerca vanno molto più velocemente se c'è uno scambio di idee, di tecnologie, di persone. Non abbiamo l'illusione di poter ricostruire la nostra esperienza in Italia da zero, ma anzi l'idea è quella di portare la nostra esperienza per favorire lo sviluppo e i contatti con le società, come lo Human Genome Organization".

"Questa vicenda – ha rimarcato Vattani – rappresenta un paradigma di come è possibile sviluppare collaborazioni con il Giappone, che rappresenta la terza potenza mondiale, in un clima di cooperazione estremamente vantaggioso per l'Italia, riuscendo ad accelerare la valorizzazione delle linee di ricerca in settori fondamentali. Sono lieto che il terreno favorevole creato dall'Italy Japan Business Group, che allea ICE Agenzia, Fondazione Italia Giappone e Confindustria, possa diventare promotore di sempre più ampi avanzamenti di attività di ricerca comune fra i due Paesi".

"Già alla prossima Assemblea dell'IJBG che si terrà l'anno prossimo a Venezia – ha concluso Vattani - approfondiremo i temi bilaterali della ricerca, pura e applicata, per rafforzare l'attenzione politica e dell'opinione pubblica italiane e giapponesi verso un tema così importante per il futuro".


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