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La Ue lancia Hera, autorità per le emergenze sanitarie, bilancio di 6 miliardi

di Antonio Pollio Salimbeni

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Prevenire, rilevare e fronteggiare rapidamente le emergenze sanitarie. Obiettivi che si fonderanno sulla produzione e la distribuzione di medicinali, vaccini e altre contromisure mediche - come guanti e maschere - che spesso sono mancate durante la prima fase della risposta al coronavirus. Sarà questa la missione dell'autorità europea per le emergenze sanitarie (Hera) lanciata il 16 settembre dalla Commissione europea. La Commissione indica che «si tratta di un pilastro chiave dell'Unione europea della sanità». Prima di una crisi sanitaria, nella 'fase di preparazione', Hera «lavorerà a stretto contatto con altre agenzie sanitarie nazionali e della Ue, l'industria e i partner internazionali». Hera ricalca in parte il modello della Barda americana (Biomedical Advanced Research and Development Authority), sezione del dipartimento della salute e dei servizi umani degli Stati Uniti. Il bilancio previsto è di 6 miliardi per il periodo 2022-2027, parte del quale proverrà dall'integrazione NextGenerationEU. Hera effettuerà valutazioni delle minacce e raccolta di informazioni, svilupperà modelli per prevedere un focolaio e, entro l'inizio del 2022, identificherà e agirà sulle minacce ad alto impatto.
Molto rilievo viene dato all'incremento della capacità industriale. Basandosi sul lavoro svolto dalla task force per l'aumento delle dimensioni industriali dei vaccini Covid-19, Hera stabilirà uno stretto dialogo con l'industria sulla base di una strategia a lungo termine per la capacità produttiva e investimenti mirati. Tra gli obiettivi, affrontare i colli di bottiglia della catena di approvvigionamento per le contromisure mediche. In questo quadro promuoverà gli appalti.
Altro obiettivo l'aumento della capacità di stoccaggio per evitare carenze e strozzature nella logistica. Nel caso in cui venga dichiarata un'emergenza sanitaria pubblica a livello Ue, Hera potrà passare rapidamente alle operazioni di emergenza, compreso un rapido processo decisionale e l'attivazione di misure di emergenza, sotto la guida di un comitato di crisi sanitaria attivando finanziamenti di emergenza. Si tratterà di far scattare una rete di capacità di produzione per la produzione di vaccini e medicinali.
Oltre al bilancio proprio di Hera, l'azione per la resilienza dei sistemi sanitari nella Ue può contare su altri 24 miliardi fino al 2027 attraverso Next Generation EU, React-EU, i fondi di coesione e il programma InvestEU.
Hera sarà una struttura interna della Commissione pienamente operativa all'inizio del 2022. Gli Stati membri sono strettamente coinvolti nella 'governance': un rappresentante per Stato membro farà parte del consiglio di amministrazione. Durante la fase di emergenza, gli Stati membri fanno parte del Crisis Board insieme al presidente della Commissione europea, al commissario per la salute e la sicurezza alimentare e, se del caso, ad altri membri della Commissione. Sono gli Stati membri attraverso il Consiglio ad attivare i poteri di emergenza su proposta della Commissione Europea. Il Parlamento europeo designerà un osservatore nel Consiglio.


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