Sentenze

Farmacie: Tar Catania rinvia a Corte Ue esclusiva Fascia C

Non c'è tregua sull'esclusiva di vendita in farmacia dei medicinali su ricetta di Facsia C (a carico dei cittadini): il Tar Catania ha infatti rimesso la questione alla Corte di Giustizia Ue per motivi diversi rispetto a quelli già presi in esame nel precedente pronunciamento dell'assise europea in materia. Ne da notizia in un comunicato il presidente delle Federazione nazionale parafarmacie italiane, Davide Gullotta.

L'ordinanza - datata del 10 luglio - concerne il ricorso n. 03473/2011 proposto da un farmacista catanese per l'annullamento del provvedimento della Salute che aveva respinto l'istanza dallo stesso avanzata per ottenere l'autorizzazione di vendita fuori canale dei medicinali etici non a carico del Ssn. La questione pregiudiziale (n. C 497/12) era stata rimessa nell'ottobre 2012 alla Corte Ue che si era espressa nel dicembre 2013, nelle cause riunite da C-159/12 a C-161/12 . Il Tar Catania ha comunque ritenuto opportuno mantenere il rinvio pregiudiziale ponendo due questioni:

- se l'articolo 15 della Carta dei diritti fondamentali dell'Ue (libertà professionale e diritto di lavorare)si applica senza limniti alla professione di farmacista , senza che il rilievo pubblicistico di questa professione giustifichi regimi diversi tra titolari di farmacie e di parafarmacie;

- se il divieto di posizione dominante va senza limiti applicato alla professione di farmacista, poiché il titolare di farmacia convenzionato con il Ssn è avvantaggiato dal divietoo imposto ai titolari di parafarmnacia di vendere i farmaci di Fascia C su ricetta senza valide giustificazioni di interesse pubblico alla tutela della salute dei cittadini.

«L'ordinanza smentisce subito chi ha pensato che vi fosse ormai un punto definitivo per la salvaguardia dei privilegi dei titolari delle farmacie tradizionali» - scrive Gulloltta. - «A questo punto faremo valere in ogni possibile sede sovranazionale il dato di fatto, non smentibile e inequivocabile, per cui la sentenza della Corte costituzionale dello scorso 18 luglio (secondo la quale la fascia C resta un'esclusiva delle farmacie) si basa su presupposti palesemente avulsi dalla realtà e intrinsecamente contraddittori. Piaccia o non piaccia - conclude il presidente delle parafarmacie - il cammino per la libertà dell'esercizio della professione di farmacista è appena cominciato e questi sono solo i primi passi del percorso che ci condurrà al traguardo».