Imprese e mercato

Censis: liste lunghe nella sanità pubblica, costi alti nel privato e pagamenti in nero

Lunghe liste di attesa nel pubblico, costi proibitivi nel privato, pagamenti in nero. Sono «le piaghe» del welfare secondo un’indagine del Censis realizzata per il Forum Ania-Consumatori da cui emerge che nel 41,7% delle famiglie almeno una persona in un anno ha dovuto rinunciare a una prestazione sanitaria.

Secondo la ricerca, inoltre, gli italiani pagano «di tasca propria» il 18% della loro spesa sanitaria totale, vale a dire oltre 500 euro pro-capite l’anno (la media è del 7% in Francia e del 9% in Inghilterra). In tutto in Italia ci sono 3 milioni di cittadini non autosufficienti che necessitano di assistenza, oltre 1,3 milioni le «badanti», con una spesa per le famiglie di circa 10 miliardi l'anno.

Nell'ultimo anno, poi, indica il sondaggio «al 32,6% degli italiani è capitato, direttamente o a un membro della famiglia, di pagare prestazioni sanitarie o di welfare in nero». Oltre il 21% ha pagato senza fattura o ricevuta visite medico specialistiche, il 14,4% visite odontoiatriche, il 2,4% ripetizioni di matematica e di lingue e l’1,9% prestazioni infermieristiche. Nel Meridione «il 41% degli intervistati ha pagato prestazioni in nero».

Assicuratori e consumatori hanno realizzato otto proposte per un sistema di welfare più efficiente ed equo. Innanzitutto, occorre fornire a ogni cittadino un’informazione trasparente, semplice e completa sulla situazione pensionistica e sulle prestazioni attese. Altro punto la lotta al fenomeno delle liste d’attesa. Ineludibile anche il problema della non autosufficienza in tarda età: il 78% degli italiani è favorevole a un’assicurazione contro la non autosufficienza. Tra le proposte viene sottolineata sia l’importanza di un quadro di regole chiare e uniformi per le forme sanitarie integrative, sia la necessità di incentivare lo sviluppo di sistemi mutualistici. Da ultimo, un sistema equo e sostenibile non può prescindere da una politica fiscale che sia realmente «prowelfare» e che nel medio-lungo periodo sia positiva per i conti pubblici.


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