Imprese e mercato

Ricetta elettronica valida in tutta Italia, Racca (Federfarma): «Una rivoluzione da completare. Serve l’accesso alle informazioni delle altre regioni»

di Rosanna Magnano

La ricetta elettronica dal primo gennaio di quest'anno vale su tutto il territorio nazionale secondo quento previsto dal Dpcm pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 31 dicembre scorso ma le farmacie già si scontrano con le prime difficoltà tecniche e Federfarma chiede chiarimenti in una lettera ai ministeri della Salute e dell’Economia e alla Sogei, la società in house del Mef per la digitalizzazione della Pa.«Si tratta di dare completezza a una vera e propria rivoluzione - spiega la presidente di Federfarma, Annarosa Racca - che faciliterà la vita ai cittadini che si spostano per studio, lavoro o vacanza permettendogli di ritirare in qualunque farmacia i farmaci che gli sono stati prescritti dal suo medico».

L’utlima tessera del mosaico e-prescription
Ma perché il puzzle sia definito in tutti i dettagli mancano le istruzioni operative. «Il provvedimento - spiega Racca - è in vigore dal 1° gennaio 2016 e in questi giorni di inizio anno si sono già presentati nelle farmacie i primi assistiti con promemoria redatti da medici di regioni diverse da quelle della farmacia. Ma in questa fase il sistema Tessera sanitaria non consente alle farmacie di poter accedere ai dati delle ricette in formato elettronico compilate in altre regioni né alle eventuali esenzioni cui ha diritto il cittadino».

La difficoltà tecnica dovrebbe essere superata a breve. Nel frattempo, in questa fase di prima applicazione, spiega Federfarma nella lettera chiedendo conferme sulla corretta interpretazione del testo, le farmacie «procederanno all'erogazione del farmaco sulla base dei dati contenuti nel promemoria, applicando il ticket vigente nella Regione in cui il promemoria viene presentato. A tutti i fini, ivi compreso quello del rimborso, tale promemoria dovrà essere considerato come una ricetta cartacea Ssn».

Per consentire alla farmacia che dispensa il medicinale di riscuotere l'eventuale quota di partecipazione a carico dell'assistito vigente nella sua regione di appartenenza, il Dpcm prevede che quest'ultima assicurari la trasmissione tempestiva delle informazioni per via telematica al Sistema tessera sanitaria che a sua volta le comunicherà alla farmacia. Nel caso in cui la farmacia non disponga dell'informazione «per impossibilità di accedere al Sistema tessera sanitaria o agli eventuali sistemi regionali autorizzati...la farmacia applica la quota di partecipazione valida nella regione di erogazione». Le modalità tecniche per la trasmissione dei dati saranno disponibili a fine gennaio sul sito www. sitemats.it. Ma intanto Federfarma chiede certezze sulle procedure da seguire per garantire uniformità su tutto il territorio nazionale.

Un altro buco informativo riguarda le esenzioni
Tra l’altro, scrive il presidente di Federfarma nella lettera, le farmacie «non sarebbero comunque in grado di poter gestire il regime di esenzioni vigente nella regione di appartenenza dell'assistito, con la conseguenza di dover applicare, nella misura ordinaria, la quota relativa alla compartecipazione alla spesa prevista dalla regione in cui opera la farmacia. Peraltro, occorre evidenziare che vi sono Regioni come la Sardegna, le Marche, il Friuli Venezia Giulia e la Valle d'Aosta che non applicano il ticket». Federfarma segnala infine «come le modalità in atto nella Provincia Autonoma di Trento che non prevedono l'utilizzo del promemoria necessitano di una particolare disciplina al fine di non pregiudicare i diritti dei cittadini ivi residenti qualora richiedessero assistenza nelle farmacie del resto d'Italia e viceversa». Insomma il sistema non viaggia ancora a pieno regime.

Veneto al top, maglia nera alla Calabria
D’altro canto la ricetta di carta non è ancora andata in pensione in tutta Italia ma il processo è ormai a buon punto con una diffusione media che secondo gli ultimi dati Federfarma riferiti a novembre 2015 raggiunge il 63,82 per cento per un totale di 29,8 milioni di ricette digitali. Ma alcune regioni hanno più recentemente spinto sull’accleratore. «In pochi mesi in Lombardia - spiega Racca - si è passati dal 3 al 75 per cento».

Il primato va al Veneto, che con oltre 2,5 mln di ricette dematerializzate ha raggiunto una quota dell’88,58%. Seguito da Sicilia (3,9 mln di ricette elettronico pari all’87,29%), Provincia autonoma di Trento (87,27%) e Campania (87,18 per cento. In coda alla classifica la Calabria e la provincia autonoma di Bolzano, precedute dalla Liguria (31,36%).


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