Imprese e mercato

Canada, farmacisti “ribelli” contro la catena Jean Coutu

di Filo diretto - Federfarma

Soffia aria di ribellione tra le farmacie della catena Jean Coutu, gruppo canadese che raccoglie più di 400 punti vendita in franchising sotto quattro diverse insegne (Pjc Jean Coutu, Pjc Clinique, Pjc Santé e Pjc Santé Beauté). Secondo quanto scrive Le Quotidien du Pharmacien, un nutrito gruppo di farmacisti titolari si appresterebbe a portare l'azienda in tribunale per ottenere il rimborso delle quote associative versate negli ultimi quattro anni. Alla base della richiesta, la tesi che gli oneri a carico del franchisee risulterebbero decisamente superiori ai servizi effettivamente forniti dalla catena-franchisor.
A sostegno delle proprie richieste, i farmacisti in rivolta citano uno studio commissionato alla loro associazione di rappresentanza, la Sopropharm, dal quale risulterebbe che il gruppo Jean Coutu deve restituire ai suoi franchisee più di 252 milioni di dollari, circa 175 milioni di euro. Dalla parte dei “ribelli”, poi, potrebbe giocare anche il codice deontologico dei farmacisti canadesi, che all'articolo 49 vieta di condividere con non farmacisti i ricavi provenienti dagli onorari professionali o dalla vendita dei farmaci.


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