Imprese e mercato

Bracco vende la divisione «Farma» al gruppo biofarmaceutico di Dompè

Bracco e Dompé annunciano di aver siglato un accordo attraverso il quale la divisione Farma del gruppo Bracco entrerà a far parte del gruppo biofarmaceutico italiano guidato da Sergio Dompé. Il closing, come riferito da un comunicato, è previsto entro la fine dell'anno. La divisione farmaceutica di Bracco, per la quale nel 2016 è atteso un fatturato di circa 80 milioni (pari al 6% del fatturato del gruppo), opera esclusivamente sul mercato italiano con un portafoglio prodotti che include sia farmaci etici appartenenti ai principali settori terapeutici quali quello gastrointestinale, neurologico, endocrinologico e cardiovascolare, sia farmaci da banco, e integratori, con alcuni brand molto noti.

«In un contesto competitivo in continuo cambiamento occorre fare sempre più massa critica, per questo il consolidamento con un'altra importante realtà del settore quale Dompé rappresenta un'opportunità che assicura la continuità e la presenza sul mercato del nostro prestigioso listino», spiega Diana Bracco, presidente e ad del gruppo Bracco, leader mondiale nella diagnostica per immagini con presenze dirette in tutti i principali mercati.

Scaccabarozzi, accordo con Dompé fa bene al settore e non sarà l’ultimo

L'accordo tutto italiano siglato da Bracco e Dompé «è un fatto molto positivo, che dimostra la vivacità delle nostre imprese e dei nostri imprenditori. Questo fa bene a tutto il settore, perché realizza sinergie non solo nell'interesse dell'industria, ma anche dei pazienti». Grazie a un «ulteriore rafforzamento delle aziende», infatti, i malati potranno beneficiare di nuove terapie sicure ed efficaci. Così Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria, commenta l'intesa annunciata oggi dai due gruppi italiani a presenza internazionale, che prevede la cessione della divisione Farma di Bracco a Dompé, e la focalizzazione di Bracco sul suo core business: la diagnostica per immagini.
«Non è il primo caso e sono sicuro che non sarà nemmeno l'ultimo», osserva Scaccabarozzi. La tendenza delle aziende a concentrare impegno e investimenti sui propri settori di punta «è un fatto molto positivo - ribadisce il numero uno dell'associazione nazionale imprese farmaceutiche - Succede sempre più spesso: ci si riorganizza per essere più incisivi e focalizzarsi meglio nelle aree di maggiore esperienza. E' un fenomeno interessante anche per lo sviluppo nuove opportunità di mercato. Soprattutto - conclude Scaccabarozzi - permette di realizzare innovazioni che derivano dai settori di maggiore expertise».


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