Imprese e mercato

Dopo il no della consulta, le parafarmacie rispondono: «Assurdo il divieto di autodiagnostica»

di L.Va.

«È decisamente assurdo impedire l'autoanalisi in parafarmacia: il concetto stesso di autoanalisi si riferisce infatti ad un controllo dei parametri ematici eseguito dal paziente in autonomia, in casa propria o al massimo con l'assistenza di un farmacista. Attendiamo che la politica si muova e decida cosa fare dei farmacisti delle parafarmacie». È la reazione delle parafarmacie, che per bocca del presidente della Federazione nazionale (Fnpi), Davide Gullotta, commentano il divieto sancito da una recente sentenza della Corte Costituzionale.

«Ogni giorno milioni di pazienti si misurano la glicemia o altri parametri ematici con strumenti di autoanalisi da soli a casa propria o in qualsiasi altro luogo», precisa Gullotta. «L’assurdità della situazione nasce da un conflitto di competenze e di leggi: da un lato l'antitrust e i tar regionali che hanno più volte ribadito che la parafarmacia è un esercizio di carattere sanitario, dall'altro la Corte costituzionale che invece ribadisce come la legge della farmacia dei servizi parli solo di farmacia. Ci spiace ribadirlo come tutto questo nasca dal limbo normativo in cui i farmacisti delle parafarmacie sono stati lasciati».
Nel frattempo la Federazione ha già provveduto a inviare una richiesta di incontro ai ministri competenti per affrontare il dossier “parafarmacie”, attende al più presto che la politica si muova e decida cosa fare dei farmacisti delle parafarmacie.


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