Imprese e mercato

Spesa farmaceutica 2016, Federfarma: «Scendono convenzionata e ricette, sale la distribuzione per conto»

Continua il trend in discesa della spesa farmaceutica convenzionata netta Ssn, che anche nel 2016, ha fatto registrare un calo (–2,4%) rispetto al 2015, così come il numero delle ricette (-1,5%). Continuano invece a crescere la spesa per i farmaci erogati dalle farmacie in regime di distribuzione per conto, cioè acquistati dalle Asl e distribuiti dalle farmacie sulla base di accordi regionali (+8,3% rispetto al 2015), e le relative prescrizioni (quantità: +9,7%). Sono i dati di spesa e consumi farmaceutici di Federfarma sul periodo gennaio-dicembre 2016.

In calo il valore medio netto delle ricette spedite in regime convenzionale (valore netto Ssn: -1%; mentre il valore lordo, indicativo del prezzo al pubblico, è calato solo del -0,5%, a conferma del fatto della frenata del trend di riduzione dei prezzi medi dei farmaci erogati in regime convenzionale, costante negli ultimi anni). Nel 2016 le ricette sono state oltre 587 milioni, pari in media a 9,7 ricette per ciascun cittadino. Le confezioni di medicinali erogate a carico del Ssn sono state oltre 1,12 miliardi (+1% rispetto al 2015). Ogni cittadino italiano ha ritirato in farmacia in media 18,5 confezioni di medicinali a carico del Ssn, di prezzo medio pari a 9,55 euro (9,43 euro nel 2015).

Le farmacie che fanno risparmiare
«Le farmacie continuano a dare un rilevante contributo al contenimento della spesa - sottolinea Federfarma - oltre che con la diffusione degli equivalenti e la fornitura gratuita di tutti i dati sui farmaci Ssn, con lo sconto per fasce di prezzo, che ha prodotto nel 2016 un risparmio di circa 500 milioni di euro, ai quali vanno sommati circa 70 milioni di euro derivanti dalla quota dello 0,64% di cosiddetto pay-back, posto a carico delle farmacie a partire dal 1° marzo 2007 e sempre prorogato, volto a compensare la mancata riduzione del 5% del prezzo di una serie di medicinali. A tali pesanti oneri si è aggiunta, dal 31 luglio 2010, la trattenuta dell'1,82% sulla spesa farmaceutica, aumentata, da luglio 2012, al 2,25%. Tale trattenuta aggiuntiva ha comportato, per le farmacie, un onere quantificabile nel 2016 in oltre 191 milioni di euro. Complessivamente, quindi, il contributo diretto delle farmacie al contenimento della spesa, nel 2016, è stato di circa 760 milioni di euro. È bene ricordare che lo sconto a carico delle farmacie ha un carattere progressivo in quanto aumenta all'aumentare del prezzo del farmaco, facendo sì che i margini reali della farmacia siano regressivi rispetto al prezzo. Le farmacie rurali sussidiate e le piccole farmacie a basso fatturato Ssn godono di una riduzione dello sconto dovuto al Ssn»

Compartecipazione: i cittadini pagano sempre di più
L'incidenza sulla spesa lorda delle quote di partecipazione a carico dei cittadini è aumentata, passando dal 13,7% del 2015 al 14,2% del 2016. Nelle Regioni con ticket più incisivo le quote di partecipazione hanno un'incidenza sulla spesa lorda tra l'11,8% e il 20,8% (in Valle d'Aosta). Complessivamente i cittadini hanno pagato oltre 1,5 miliardi di euro di ticket sui farmaci, di cui più del 66% (dato Aifa) dovuto alla differenza di prezzo rispetto al farmaco equivalente meno costoso.

Il ruolo dei generici
Continua ad aumentare l'incidenza dei farmaci inseriti nelle liste di riferimento Aifa a seguito della scadenza del brevetto del farmaco di marca. A livello nazionale l'incidenza delle confezioni di farmaci a brevetto scaduto sul totale delle confezioni erogate in regime di Ssn è a oltre il 77%, mentre la relativa spesa super il 56% del totale. L'incidenza delle confezioni di generici veri e propri è pari al oltre il 27% del totale per una spesa per a oltre il 16% del totale, con notevoli differenze a livello regionale, come si può vedere dalla tabella n. 2 che segue.


I trend regionali
Il calo della spesa e del numero delle ricette è particolarmente sensibile in Valle d'Aosta (spesa netta -21,1; ricette -11,9%) a seguito dell'introduzione del ticket sui farmaci dal 1° gennaio 2016. Il calo della spesa è rilevante anche in Molise (-7,6%) e in Sardegna (-6,9%), a seguito di un sensibile aumento della quota di farmaci acquistati direttamente dalle ASL (aumento superiore al +25% rispetto al 2015 in entrambe le Regioni) e distribuiti dalle Asl stesse ovvero in misura rilevante dalle farmacie

I consumi di farmaci 2016: cardiovascolari in testa
Per quanto riguarda la composizione dei consumi di farmaci in regime di Ssn, nel 2016 i farmaci per il sistema cardiovascolare si sono confermati la categoria a maggior spesa, pur facendo segnare una diminuzione della spesa (0,7%) a fronte di un leggero incremento dei consumi (+0,4%), a seguito del maggior utilizzo di medicinali a brevetto scaduto di prezzo più basso.

Per quanto riguarda, le categorie di farmaci più prescritte anche nel 2016 si collocano al primo posto gli inibitori della pompa acida (farmaci per gastrite, ulcera, reflusso gastrico), che tuttavia fanno segnare un sensibile calo dei consumi (-5,6% rispetto al 2015). All'interno della categoria dei farmaci antipertensivi diminuisce il ricorso agli ace-inibitori associati ai diuretici e aumenta notevolmente quello ai betabloccanti. Continua la crescita nell'utilizzo di vitamina D (+17,4% rispetto al 2015).

La specialità medicinale più prescritta, anche nel 2016, è stata la cardioaspirina® (farmaco antiaggregante), nonostante il calo delle prescrizioni (-1,2% rispetto al 2015), seguita dal dibase® (farmaco per le carenze di vitamina D), in sensibile crescita (+8,7%). In leggera salita anche il lasix® (diuretico), mentre calano gli altri farmaci a maggior consumo.


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