Imprese e mercato

Le analisi sono un valore per i pazienti ma poche informazioni e lunghe attese

di Tonino Aceti (coordinatore nazionale del Tribunale per i dirittidel malato - Cittadinanzattiva)

La medicina di laboratorio rappresenta un valore per la salute della collettività e per il Servizio sanitario nazionale (Ssn). Attraverso alcuni esami/analisi/test di laboratorio, infatti, ogni persona ha oggi la possibilità di accedere per esempio a una diagnosi tempestiva (particolarmente importante nel caso delle malattie rare), ma anche alla terapia farmacologica più innovativa, più appropriata e personalizzata, quindi più efficace su se stesso. In altre parole la Medicina di Laboratorio è “fattore abilitante” per l’accesso all’innovazione tecnologica e per la personalizzazione delle cure.

Un tema questo che incrocia profondamente anche le dimensioni della tutela della privacy e dell’etica.

Garantire appropriatezza e personalizzazione delle prestazioni sanitarie vuol dire per il Ssn “fare al meglio quello che deve”, sia sotto il profilo degli obiettivi di salute, sia per quanto riguarda l’utilizzo ottimale delle risorse a disposizione e quindi per il governo della spesa sanitaria pubblica.

Anche l’innovazione di alcuni esami/analisi/test, quelli che “servono davvero” dopo un’attenta valutazione di Health technology assessment (Hta), può essere un alleato per la sostenibilità “economica” del Ssn, argomento scottante sul quale c’è molto dibattito.

In oncologia ad esempio si sono affermati test predittivi, che possono consentire di evitare il modello prescrittivo “trial-and-error”, vale a dire “proviamo e vediamo come va”, con un dispendio di risorse per il Ssn e un costo in termini di tossicità da farmaci per i cittadini. In questo senso possiamo anche affermare che la Medicina di Laboratorio è “al servizio” della sostenibilità economica dell’innovazione tecnologica in altre aree di assistenza e di spesa del Ssn, a partire da quella dei farmaci innovativi come ad esempio quelli oncologici. Il suo grande valore passa quindi anche e soprattutto per questo.

Però per riconoscere concretamente questo valore e continuare a investirci c’è bisogno da parte delle Istituzioni di superare il cosiddetto modello di spesa a “silos” e affermare il concetto di “programmazione integrata della spesa pubblica”. In altre parole innovare l’attuale modello di contabilità dello Stato nella direzione di una maggiore capacità/elasticità di valutare e riconoscere dinamicamente gli effetti positivi e negativi di una determinata spesa su altri capitoli di spesa pubblica.

Se la medicina di laboratorio come abbiamo visto è una valore per la salute e per il Ssn, dobbiamo assolutamente eliminare tutti quei fattori che oggi ne ostacolano l’accesso da parte dei cittadini. In questo senso si pone innanzitutto la questione del mancato accesso alle informazioni, e quindi della trasparenza del Ssn, sulle opportunità che offrono alcuni esami per accedere alla diagnosi precoce e anche alle terapie più appropriate e innovative.

Da alcuni monitoraggi svolti dal nostro Movimento questo problema è maggiore al Centro-Sud. L’ultimo Rapporto Pit Salute del Tribunale per i diritti del malato “Servizio sanitario nazionale: accesso di lusso” conferma anche un rilevante aumento del fenomeno delle liste di attesa per la medicina di laboratorio. Raddoppiano le segnalazioni dei cittadini da un anno all’altro.

Altro elemento sul quale lavorare è quello dei tempi che intercorrono tra la richiesta di esecuzione di alcuni test innovativi e l’ottenimento dei risultati. Si possono e si devono diminuire, oltre che ridurne la profonda difformità da Regione a Regione e da territorio a territorio. Infine per questo comparto devono essere affrontati aspetti importanti come quello dell’allocazione delle giuste risorse economiche, il tema dell’organizzazione ottimale di questi servizi, l’ammodernamento delle apparecchiature del Ssn, il governo delle nuove modalità di acquisto e infine la disponibilità/reperibilità del materiale per l’esecuzione delle prestazioni.

Sullo sfondo di tutta la medicina di laboratorio del Ssn rimane ancora purtroppo quel super-ticket sulla ricetta che per una serie di prestazioni, quelle più a basso costo, rende il ricorso al Ssn più costoso rispetto al canale privato.

È un evidente squilibrio che fa male alla salute e alle tasche dei cittadini, alle casse del Ssn e che di certo non aiuta il rilancio della rete dei laboratori analisi pubblici.


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