Imprese e mercato

Make to Care 2017/ Pazienti-innovatori per il futuro dell’healthcare

di Stefano Maffei (direttore Polifactory, Politecnico di Milano, coordinatore scientifico Report Make to Care 2017)

Il sistema dell'healthcare è una delle aree più sensibili e complesse, in cui la progressiva trasformazione e indebolimento del welfare ha generato conseguenze significative sulla qualità dei trattamenti e del sistema allargato della cura dei pazienti. In particolare il sistema di assistenza pubblica spesso fatica a intervenire sugli aspetti del caregiving quotidiano che impatta fortemente la qualità della loro vita e quella delle loro famiglie.
Tutto quello che non può più essere garantito dal sistema ufficiale della sanità e della ricerca medica genera una forte domanda di soluzioni personalizzate, user centered che non trovano spesso una risposta ufficiale.
Questa esigenza ha trovato risposta nell'emersione di una forma d'innovazione spontanea che ha il suo centro nell'esperienza degli individui-pazienti e del loro intorno di cura.
La definizione più precisa di questa nuova onda di innovatori è quella di patient innovation: idee e processi d'innovazione che vengono dai pazienti stessi e che tentano di risolvere i problemi che li affliggono partendo dal loro punto di vista e dalle loro capacità di ricerca, tecnologiche e imprenditoriali.

Si parla di innovazione grassroot o di individui-comunità creative: persone e gruppi della società civile che, tramite la loro visione quotidiana e immersiva nei bisogni e nelle sfide, sviluppano forme originali di soluzioni che non sono considerate dall'offerta pubblica e privata di prodotti e servizi.

Make to care contest
È proprio questa l'area in cui opera il contest Make to Care (www.maketocare.it ) lanciato per la prima volta nel 2016 da Sanofi Genzyme, divisione specialty care di Sanofi, assieme a Maker Faire Rome - The European Edition e ASTER (società dell'Emilia-Romagna per l'innovazione e il trasferimento tecnologico) e finalizzato a far emergere progetti innovativi che nascono per risolvere i problemi delle persone con disabilità. Il prossimo 29 novembre, a Roma presso la Lanterna, si terrà la cerimonia di premiazione dell'edizione 2017.

A partire dall'esperienza di Make to Care, Polifactory, il makerspace del Politecnico di Milano, assieme a Fondazione Politecnico, sta finalizzando un primo report di ricerca che evolve la dimensione esplorativa del Contest.
Il report si propone di individuare un primo spaccato dell'ecosistema allargato di Make To Care, composto da pazienti-innovatori, ricercatori indipendenti e non, nuovi imprenditori e start-up, maker e Fab Lab che lavorano allo sviluppo di soluzioni concrete per migliorare la vita quotidiana e la salute delle persone, dando voce e risposta ai loro bisogni.
Ad oggi sono stati censiti e analizzati 120 progetti e 168 soggetti complessivi. Tra le categorie più rilevanti vi sono 57 soggetti dell'area Healthcare&Research e 54 dell'area Med-Tech. Emerge un sistema composto anche da 9 Associazioni Pazienti e 11 spazi dedicati alla fabbricazione digitale, tra Fab Lab, makerspace e laboratori universitari specializzati.
La distribuzione geografica di queste realtà evidenzia come la Lombardia sia leader assoluto, con 61 soggetti su 168. Segue, seppure con un certo distacco, un gruppo capitanato da Emilia Romagna (20 realtà su 168, pari a circa all'11,9%), Puglia (15 su 168, pari a circa l'8,9%) e Liguria (14 su 168), tutti esempi di come ci sia un forte legame tra lo sviluppo dell'ecosistema e la presenza di soggetti della ricerca medica e università.
Il dato regionale è significativo ma parziale: è importante infatti incrociarlo con il dato delle città, che abbiamo definito poli attrattori, da cui emerge, ad esempio, come Milano e la sua area metropolitana siano alla guida dell'ecosistema con 57 soggetti su 168 (pari a circa il 34%). In particolare emerge la sua leadership complessiva, con realtà appartenenti a quasi tutte le categorie dell'ecosistema Make To Care.
I risultati di questa ricerca costruiscono una solida base per sviluppare quest'area innovativa accreditandola in ambito istituzionale, culturale, scientifico ed economico.


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