Imprese e mercato

Caregiver, fondamentale il ruolo della donna

di Matteo Tessarollo (responsabile Marketing e comunicazione Area anziani Kos Care)

I numeri dell’assistenza alla persona fragile dimostrano come la donna ricopra un ruolo fondamentale nell'espletare le funzioni del caregiver. Questa evidenza è particolarmente tangibile nel mondo delle Residenze socio assistenziali. Proprio l'attività svolta all'interno di Anni Azzurri (Area Marketing Anni Azzurri - Progetto Socrate, Progetto Crm) ha permesso di osservare tale fenomeno nel tempo e di raccogliere molti dati capaci di fotografare un fenomeno dal grande impatto sociale, economico e culturale sulle nostre società civili e sviluppate. La donna quotidianamente si occupa della cura dei propri cari e decide a chi delegare tale cura quando non è più in grado di farsene carico. Nel privato come figlia, sorella, moglie e nella vita professionale quale infermiera, badante, operatrice assistenziale, direttrice di residenza, assistente sociale. E quando le forze iniziano a diminuire altre donne si interesseranno della cura e assistenza di queste donne che si troveranno a vivere in prima persona l'operato di assistenza che loro stesse hanno svolto fino a qualche anno prima.

Sono i numeri a rappresentare concretamente questo fenomeno: quasi i due terzi della popolazione degli ospiti presenti in Anni Azzurri è di sesso femminile (70,98%), una percentuale omogenea e diffusa sull'intero territorio nazionale. Tale dato è sostenuto anche da un altro importante indicatore: il turn over. Nel 2015 su un totale di 5.514 ingressi ben 3.631 (65,85%) erano di sesso femminile e solo 1.831 di sesso maschile. Un trend che di anno in anno sta mostrando una crescita progressiva parallelamente a una crescita importante dell'età media degli ospiti e in particolare di quelli di genere femminile che all'interno delle residenze si attesta sugli 85 anni (registrata al primo luglio 2016) superiore di ben 6 anni rispetto a quella maschile pari a 79 anni.

Non solo ospiti ma anche tanti contatti al femminile. Al Numero Verde aziendale nel 2015 per l'area lombarda ben il 61% delle chiamate sono state effettuate da donne che si informano e interessano per il ricovero di un proprio congiunto. E quest'ultimo nel 66,51% dei casi è a sua volta di sesso femminile.

Terza area significativa è rappresentata dalle risorse umane, area popolata da dipendenti e libero professionisti di sesso femminile. Ben l'83% della forza lavoro in Anni Azzurri è di genere femminile con punte che in alcune regioni (ad esempio il Piemonte) raggiunge la soglia dell'88%. Tali percentuali non sono inoltre relegate alle posizioni più operative di “basso profilo”, ma sono diffusamente presenti a ogni livello aziendale. Sono infatti alte le percentuali di operatrici assistenziali, assistenti sociali, infermiere come lo sono quelle relative alle direttrici sanitarie, alle direttrici di struttura e/o alle posizioni funzionali di sede.

Negli anni è aumentato in modo significativo pure il numero di direttori di struttura di sesso femminile che oggi nel Gruppo Anni Azzurri rappresenta la maggioranza con 21 direttrici (quasi il 60%) rispetto ai 15 di sesso maschile. I dati raccolti - ascrivibili al fenomeno sin qui raccontato - hanno imposto anche a livello aziendale un'attenta analisi rispetto al proprio modo di comunicare all'interno e all'esterno definendo nuovi contenuti e nuove modalità di espressione e interazione che tenessero conto di questo target fondamentale e sempre più connotato rispetto alle caratteristiche di genere. Si è infatti passati da un modello di comunicazione tradizionale ad un modello di comunicazione spiccatamente “femminilizzato”.


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