Imprese e mercato

Elezioni, Assobiomedica lancia un manifesto per la sanità

di Ernesto Diffidenti (da Il Sole 24 Ore di oggi)

Al capitolo sanità la campagna elettorale sta riservando solo pagine bianche. Nei dibattiti, infatti, non trovano spazio i tetti di spesa, il ricambio generazionale, gli investimenti tecnologici, e la governance che deve sovrintendere al sistema. «In questo buio di proposte – sottolinea il presidente di Assobiomedica, Massimiliano Boggetti – è Confindustria che sta svolgendo un ruolo strategico mettendo in primo piano i temi del welfare». Così all'indomani delle Assise generali, l'industria dei biomedicali ha fissato un confronto con i principali partiti, dal Pd a Forza Italia, da LeU alla Lega fino al M5S con l'obiettivo di discutere un manifesto che apra la discussione al rifinanziamento e al rafforzamento del Servizio sanitario nazionale, nonché all'introduzione precoce dell'innovazione e all'ammodernamento del parco tecnologico.

«Sono tre i pilastri su cui chiediamo alla politica di prendere impegno – sottolinea Boggetti -: sviluppo delle imprese, etica e impegno sociale, medicina delle 4 P, ossia predittiva, preventiva, partecipativa e personalizzata». La priorità è valorizzare la «spinta innovativa» delle 3.883 imprese biomedicali che occupano oltre 76mila dipendenti sviluppando un tessuto imprenditoriale dove le piccole aziende convivono con i grandi gruppi, dando vita a un fatturato di 11 miliardi e oltre 500mila dispositivi medici. Il business, tuttavia, è solo un aspetto più ampio del valore che assume il welfare nella società. Per questo Assobiomedica arriverà all'appuntamento con l'approvazione di un codice deontologico e chiedendo alla politica «un impegno congiunto al rafforzamento del valore etico del comparto».

«Noi abbiamo fatto il primo passo per rendere le regole ancora più rigide e trasparenti», aggiunge Boggetti. Ma non solo. Tra le priorità dell'industria c'è anche il tema della semplificazione normativa e della valorizzazione della collaborazione fra industria e mondo scientifico. D'altra parte le imprese biomedicali continuano a investire il 7% del fatturato (1,1 mld) in ricerca e sviluppo per rendere le tecnologie sempre più precise e accessibili a tutti. E in questa direzione anche il Parlamento e il Governo che verranno dovranno fare la propria parte affrontando in maniera seria il problema della sostenibilità del Ssn e dei tetti di spesa regionali che rischiano di disperdere un potenziale importante. «E' l'industria in questo momento a farsi carico di quel welfare che non guarda solo a chi lavora nelle imprese ma più in generale a tutti i cittadini – conclude Boggetti -. Ai candidati ricordiamo che la sanità rappresenta un'opportunità. Il parlare di sanità è un dovere per i politici».


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