Imprese e Mercato

Pagamenti ai fornitori: Calabria record a 946 giorni. E l'Asl Napoli 1 non è più la "peggiore" d'Italia. Report di Assobiomedica

Sorpresa: l'Asl Napoli 1 centro, da anni maglia nera dei tempi di pagamento a livello di singolo ente con un ritardo "fisso" oltre i 1.500 giorni che ha raggiungo e superato spesso i 1.600, non è più la "prima negativa" a giugno 2013 nella classifica dei ritardi stilata da Assobiomedica. La Napoli 1 infatti, "taglia" in un solo mese i tempi di pagamento di ben 210 giorni e da febbraio di quest'anno (quando il suo ritardo era di 1.660 giorni) riduce di un anno le attese dei fornitori e diventa seconda in classifica per la prima volta con un'attesa di "soli" 1.299 giorni. Al primo posto tittavia c'è un'altra azienda campana, l'Ao San Sebastiano di Caserta, che pure riducendo da maggio a giungo il suo ritardo di 160 giorni resta ferma a quota 1.305.

Tra i primi dieci enti con i maggiori ritardi ci sono tutte aziende di Campania e Calabria e l'azienda unica del Molise con tempi che vanno dai 1.305 giorni, appunto, dell'Ao di Caserta ai 793 (decimo posto) dell'Ao Federico II di Napoli.

Nella top ten però non tutti migliorano a giugno rispetto al mese precedente. Ritardi in aumento, infatti, per l'Ao Mater Domini di Catanzaro (+30), per l'azienda unica del Molise (+4) e per l'Ao Pugliese-Ciaccio di Catanzaro (+27).

Prima azienda del Nord nella classifica negativa dei maggiori ritardi è, al quattordicesimo posto, l'Aou di Verona che fa aspettare i suoi fornitori 565 giorni a giugno con un miglioramento rispetto a maggio di 5 giorni.

Sul versante opposto, le prime cinque aziende che pagano più in fretta sono tutte del Friuli Venezia Giulia: Friuli occidentale (19 giorni), Medio Friuli (43 giorni), Triestina (50), Irccs Burlo Garofolo di Trieste (57) e Asl Isontina (69). Poi un'azienda Veneta, l'Asl di Pieve di Soligo, che per pagare ci mette 70 giorni. A seguire fino al decimo posto tutte aziende lombarde con tempi di pagamento tra 71 e 75 giorni. E poi ancora quasi tutte Regioni del Centro-Nord fino a raggiungere la media nazionale (272 giorni).

Nella classifica dei "migliori pagatori" la prima azienda del Sud che compare è all'undicesimo posto l'Asl sarda di Sanluri (Cagliari) con 76 giorni di ritardo, mentre la migliore della Campania (che occupa quasi tutte le posizioni peggiori) è l'Ao San Giuseppe Moscati di Avellino con 113 giorni (al 56° posto) e per la Calabria - altra Regione record per i ritardi - l'Ao di Reggio Calabria con 178 giorni di ritardo (94° posto nella classifica delle "migliori"). Ma sotto la media nazionale, di queste Regioni ci sono solo altre due aziende, una camapana e una calabrese (v. tabella).

La situazione a livello nazionale invece, sempre secondo l'ultima rilevazione di Assobiomedica, è pressoché stabile con un ritardo medio nazionale a giugno di 272 giorni contro i 274 di maggio. E comunque sempre in discesa quest'anno che aveva aperto con attese medie nazionale anche di 285 giorni.

A livello di singole Regioni però le cose non sono omoegee. Si va infatti nel mese di giugno dal ritardo minimo medio di 73 giorni in Valle d'Aosta, in diminusione di 5 giorni rispetto al mese precedente e sempre in calo da inizio anno, a quello massimo di 946 giorni della Calabria, in aumento di 20 giorni rispetto a maggio e sempre in aumento da gennaio 2013.

Ma rispetto al numero di giorni di ritardo per le imprese di Assobiomedica ciò che conta di più è il peso che le singole Regioni hanno a livello di scoperto economico.

Per i produttori di biomedicali lo scoperto complessivo a giugno 2013 era complessivamente di 4,83 miliardi.

Il peso peggiore per le imprese è quello della Campania che assorbe con 715,5 milioni il 14,8% dello scoperto a livello regionale e i cui ritardi di pagamento sono tutti estremamente elevati, anche se la Regione tra maggio e giugno è quella che ha ridotto in media di più i ritardi (-59 giorni). Al secondo posto c'è il Lazio con con 564,5 milioni di scoperto (11,7%) e un "peggioramento" nei tempi di attesa rispetto a maggio di 8 giorni.

Quarta per peso dello scoperto è il Piemonte che con 331 giorni di ritardo medio a giugno tiene in sospeso 490,5 milioni, il 10,2% dello scoperto. E la Calabria che detiene il record regionale dei ritardi con 946 giorni è solo al quarto posto della classifica economica con uno scoperto di 458,2 milioni (9,5%).

A "pesare" meno sui bilanci delle imprese sono ovviamente le Regioni più piccole che tuttavia sono anche quelle con i ritardi minori. E tra le "grandi" invece lo scoperto percentualmente minore ce l'ha la Sicilia (5%, 241,3 milioni e 234 giorni di ritardo medio), seguita dalla Lombardia (5,5%, 265,5 milioni e 103 giorni di ritardo medio).