Imprese e mercato

Barometro Intel Corporation: «Aiutati e la tecnologia t'aiuta»

di Sara Todaro

Non l'aumento del personale sanitario o degli investimenti in ricerca: sarà la tecnologia a offrire soluzioni anche alle malattie che oggi non siamo in grado di curare, spalancando le porte a quella che sembra essere la principale aspettativa a livello mondiale. Ne è convinto oltre l'80% dei cittadini mondiali che al progresso tecnologico rivolge la richiesta più sentita: quella di un'assistenza personalizzata per profili biologici accompagnata dalla libertà di ottenere le cure che servono quando e dove è meglio.

A indagare le aspettative in materia sono i freschissimi risultati di un sondaggio on line condotto da Penn Schoen Berland per conto di Intel in Brasile, Cina, Francia, India, Indonesia, Italia, Giappone e Stati Uniti dal 28 luglio al 15 agosto 2013 su un campione rappresentativo di 12mila adulti a partire dai 18 anni.

Dai risultati emerge con chiarezza la voglia di cure tailored e la disponibilità a una presenza anche massiccia delle tecnologie a fronte di cure migliori e "a domicilio".

Stando ai dati illustrati dal «Barometro Intel», a esempio, oltre il 70% degli intervistati si dichiara disponibile a utilizzare sensori nei servizi igienici e nei flaconi di medicinali o monitor della deglutizione per raccogliere in tempo reale dati utili sulla salute personale, mentre il 53% nutre nei confronti delle analisi autogestite almeno lo stesso grado di fiducia di quello riposto nel medico e addirittura circa il 30% si fiderebbe a eseguire personalmente anche le proprie ecografie.

L'84% sarebbe disponibile a condividere in forma anonima i propri dati sanitari personali, come i risultati di laboratorio, se ciò comportasse una riduzione dei costi dei trattamenti oppure dei costi complessivi del sistema sanitario.

E ancora: il 57% degli intervistati ritiene che gli ospedali tradizionali diventeranno obsoleti nel futuro e il 72% degli intervistati è disponibile a comunicare con il medico tramite videoconferenza per appuntamenti non urgenti: il 36% si fiderebbe anche di una diagnosi comunicata tramite questa modalità. Curiosamente, forse, l'innovazione che la popolazione globale è meno propensa ad accettare è la chirurgia affidata a un robot: 53 per cento.

«Tecnologie come l'High Performance Computing e l'analisi dei big data hanno la possibilità di cambiare radicalmente l'assistenza sanitaria nel mondo, e la maggior parte delle persone sembra augurarselo» -, commenta <CF3>Eric Dishman</CF>, Intel Fellow e General Manager dell'Health and Life Sciences Group di Intel. - «Il modello standard deve essere quello dell'assistenza sanitaria a casa, non in ospedale o in clinica», ha affermato Dishman. «Le nuove tecnologie possono portare nelle abitazioni il supporto decisionale, il monitoraggio della salute e tutte le istruzioni necessarie. È anche interessante notare come le tecnologie di monitoraggio della salute vengano considerate con maggior fiducia nei mercati emergenti, come Brasile, Cina e India, che non in economie più tecnologicamente avanzate come il Giappone e gli Stati Uniti».