Imprese e mercato

Aiop-Sda Bocconi: nel Lazio e Lombardia la metà dei ricoveri a pagamento

Lazio e Lombardia in vetta alla classifica delle regioni con più ricoveri ospedalieri a pagamento, rispettivamente il 27% e 24% del totale nazionale. I residenti nelle due regioni mostrano anche una maggiore propensione ai consumi sanitari privati ospedalieri (Cpsh), rispettivamente 5,5% e 3,1%.

Le aree più richieste sono la Materno-infantile e l'Ortopedico-chirurgica. I ricoveri a pagamento rappresentano solo il 2,3% del totale dei ricoveri in Italia. E' quanto emerge dalla ricerca dell'Osservatorio Sda-Bocconi promossa dalla sezione giovanile dell'Associazione italiana ospedalità privata (Aiop), i cui risultati sono stati presentati oggi a Venezia nella giornata di apertura della 50esima Assemblea generale Aiop.

Analizzando il fenomeno dei Csph in una prospettiva regionale - riporta lo studio - se da una parte il Lazio e la Lombardia sono i dueSsr che erogano la maggiore quantità di ricoveri a pagamento, le altre regioni non superano in nessun caso l'8%. Sulla base dei flussi ministeriali relativi alle schede di dimissione ospedaliera (Sdo), l'insieme dei ricoveri a pagamento (totale o parziale) nel 2012 è di 234.855, circa il 2,3% di quelli totali di cui il privato accreditato eroga il 54%, contro il 24% e 22% rispettivamente delle strutture pubbliche e private non accreditate.

Secondo la ricerca, "analizzando le modalità di offerta dei ricoveri a pagamento è possibile evidenziare come gli ospedali privati accreditati siano, da una parte, simili alle strutture pubbliche rispetto all'incidenza dei ricoveri in solvenza (50% per le strutture private accreditate e 40% per le strutture pubbliche), mentre dall'altra si distinguano per una maggiore incidenza dei ricoveri nel Ssn, con la differenza alberghiera a pagamento (40% per le strutture private accreditate e 20% per le strutture pubbliche)".

Lo studio ha preso in esame anche il fenomeno delle prestazioni a pagamento (siano essi ricoveri o altre tipologie di prestazioni sanitarie). Considerando che per l'85% delle strutture rispondenti le prestazioni a pagamento rappresentano meno del 20% del fatturato complessivo - riporta l'indagine - è interessante evidenziare che è possibile classificare le strutture in tre categorie.

Un primo gruppo è rappresentato dalle strutture sanitarie che operano per lo più nell'ambito delle prestazioni di specialistica ambulatoriale e diagnostica (il 51% delle strutture rispondenti dichiara di aver un fatturato derivante da attività di ricovero a pagamento inferiore al 30%). Un secondo gruppo è rappresentato dalle strutture di ricovero sbilanciate sull'area dei ricoveri (il 25% dellestrutture rispondenti dichiara di aver un fatturato derivante da attività di ricovero a pagamento superiore al 70%), e il terzo gruppo identifica le strutture in cui le prestazioni a pagamento sono equamente distribuite tra ricoveri e altre tipologie di prestazioni (il 25% delle rispondenti dichiara di aver un fatturato derivante da attività di ricovero a pagamento compreso tra il 30% e il 60%).