Imprese e mercato

Farmaci: studio Usa, forma e colore creano compliance

Anche il colore fa la compliance. E quanto emerge con chiarezza da uno studio pubblicato sulla rivista Annals of Internal Medicine da ricercatori del Brigham and Women's Hospital di Boston, dopo aver studiatopiù di 10mila pazienti ricoverati per problemi cardiaci tra il 2006 e il 2011: il cambiamento di forma o di colore delle medicine determina la sospensione della terapia rispettivamente nel 66% e nel 34% dei casi.

Nel campione in esame si trattava di pazienti assistiti dopo un attacco di cuore e dimessi con una prescrizione di betabloccanti e statine per ridurre il colesterolo. I ricercatori hanno valutato solo tre classi di farmaci assunti da malati di cuore, e non hanno preso in considerazione determinate informazioni sui pazienti, come lo status socio-economico o l'iscrizione a programmi automatici di 'ricarica' delle prescrizioni molto comuni negli States, dove le modifiche di prodotto possono facilmente insorgere quando una farmacia cambia fornitore o un paziente inizia ad acquistare le pillole online, e improvvisamente lo stesso farmaco per il colesterolo ha un aspetto diverso. La Food and Drug Administration non richiede infatti che le compresse di generici abbiano colore o forma simili: i prodotti sono comunque clinicamente intercambiabili trattandosi di formulazioni chimicamente identiche.

Il problema della conmpliance legata all'aspetto esteriore del medicinale era stato peraltro stressato so scorso anno dalla stessa Fda che ha ppoi emanato linee guida non vincolanti per le aziende farmaceutiche, raccomandando di considerare questo effetto sui pazienti. Gli studiosi di Boston hanno concluso il proprio lavoro sostenendo che l'Agenzia di regolamentazione dovrebbe forse richiedere ai produttori di generici di fornire medicinali corrispondenti anche nell'aspetto agli originator. Una scelta di questo genere potrebbe avere - scrivono - effetti non sono solo estetici, ma anche «clinicamente rilevanti».