Imprese e mercato

Farmindustria contro i tagli al Fondo sanitario nazionale: «Così ci perde il Paese»

Farmindustria scende in campo contro i tagli alla sanità mentre le Regioni si apprestano domani a trovare l'accordo per una «sforbiciata» da 2 miliardi, pari all'aumento del Fondo sanitario nazionale previsto dal Patto per la salute per il 2015, cui vanno aggiunti 500 milioni destinati all'edilizia sanitaria. «Non ci vogliamo credere. Sentiamo parlare di un taglio di 2 miliardi al Fondo sanitario nazionale chiesto dalle Regioni - si legge in una nota dell'associazione delle industrie del farmaco - con ben 750 milioni a carico delle imprese del farmaco. Se fosse vero, sarebbe la solita storia dell'industria farmaceutica utilizzata come bancomat, con la riproposizione di vecchie logiche, del tutto incompatibili con la necessità di cambiare passo. E attente solo ai risparmi e non alla salvaguardia di un'industria che era ed è ancora una leva strategica di crescita per il Paese».

Farmindustria chiede al Governo di «rifiutare la proposta, continuando con le sue politiche di stabilità alle quali le imprese del farmaco hanno risposto con una maggiore occupazione, con l'attrazione di importanti investimenti dall'estero e l'assunzione di 1.600 giovani solo negli ultimi 10 mesi».

E «pungola» le Regioni che «sembrano dimenticare quanto, di volta in volta, hanno sostenuto su iniziativa di Presidenti di territori ad alta presenza farmaceutica anche attraverso atti pubblici e il lancio di cluster, proprio perché consapevoli dell'importanza di aziende hi tech che investono in produzione e Ricerca, dando lavoro qualificato a laureati e diplomati in tutt'Italia».

Insomma tagliare la sanità e quindi il settore farmaceutico, per Farmindustria è ancora più paradossale «a distanza di una settimana dalla riapertura del Tavolo sulla farmaceutica del Ministero dello Sviluppo Economico. Che ha nuovamente fatto emergere la necessità di maggiori risorse per la spesa farmaceutica per garantire ai cittadini i nuovi farmaci per gravi patologie che saranno disponibili a breve».

Eppure, sottolinea Farmindustria, il valore del settore è riconosciuto. «Non vogliamo credere - ricorda la nota - che si chieda un nuovo taglio ai medicinali, proprio quando il Governo lancia a Davos il video "The Extraordinary Commonplace" in cui, per sfatare i luoghi comuni sull'Italia, cita in esplicito il valore dell'industria farmaceutica».

Se si dovessero applicare i tagli ipotizzati, perderebbe l'intero Sistema Italia. «Le imprese già pagano centinaia di milioni di euro all'anno per i ripiani della spesa farmaceutica. Se passasse la proposta delle Regioni - conclude Farmindustria - sarebbe assolutamente impossibile per l'industria mantenere gli investimenti e convincere le case madri della credibilità dell'Italia. A perderci, oltre alle aziende, sarebbero i cittadini e l'intero Paese. E noi non vogliamo che questo accada. Ci appelliamo quindi al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi perché intervenga immediatamente».