Imprese e mercato

Assobiomedica: scendono del 20% i tempi di pagamento ma per la Corte dei Conti il debito del Ssn ammonta a 27 mld

Ridotti all'osso sono ancora 70 i giorni che i fornitori devono aspettare per il pagamento dei dispositivi medici. E parliamo dei tempi più veloci perché, nelle regioni più lente, le fatture restano in sospeso fino a due anni. In media, indica Assobiomedica, i tempi di pagamento in Italia sono di 166 giorni, ben oltre i 60 previsti dalle norme in vigore ma comunque inferiori del 20% rispetto allo scorso anno (211). Un trend in miglioramento, dunque, che coinvolge anche lo «scoperto», ossia il debito residuo sceso a circa 3 milioni (-25%).
Assobiomedica, poi, indica le aziende sanitarie più virtuose e quelle in cronico ritardo. Al primo posto, a pari merito, l'azienda ospedaliera universitaria Umberto I Lancisi Salesi di Ancona e l'Asl 7 Pieve di Soligo (Treviso): entrambe onorano i pagamenti in 57 giorni. Sul secondo gradino del podio l'azienda ospedaliera G. Salvini di Garbagnate (Milano) con 61 giorni, mentre la medaglia di bronzo è andata con 62 giorni alla Asl 3 Pescara e all'Irccs Istituto nazionale tumori di Milano.
La top five dei cattivi pagatori, al contrario, vede in testa l'Azienda ospedaliera Mater Domini di Catanzaro che ha accumulato oltre 4 anni di ritardo a quota 1.522 giorni. A seguire l'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza (826 giorni), l'Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro (767), l'Azienda sanitaria regionale Campobasso (723) e, infine, l'Azienda ospedaliera «Pugliese-Ciaccio» di Catanzaro (688).
Tra le big della spesa regionale la Lombardia onora gli impegni in 84 giorni, il Veneto in 104, il Lazio in 157 e la Campania in 269.
Per quanto riguarda i debiti la quota più alta è detenuta dalla Campania che con 381 milioni sfiora il 12,9% del totale. Somme importanti anche per la Calabria e il Piemonte che hanno entrambe uno scoperto di 315 milioni (pari al 10% del totale) e il Lazio con 265 milioni (9%). Debiti superiori ai 200 milioni anche per Lombardia, Toscana, Sicilia e Puglia.
Nel complesso, secondo i dati illustrati dalla Corte dei conti e anticipati da Il Sole 24 Ore, i debiti del Servizio sanitario nazionale ammontano a circa 27,5 miliardi, comprese le regioni Toscana e Calabria la cui esposizione oscillerebbe intorno ai 3 miliardi. Secondo le prime stime nel 2014 il deficit potrebbe oscillare tra i 22 e i 23 miliardi. Si veda l'articolo de Il Sole 24 Ore

Leggi il servizio completo su Il Sole 24 Ore Sanità n.5/2015