Imprese e mercato

Federfarma alle ministre Guidi-Lorenzin: «Non è l'Europa che vuole la ricetta al supermercato»

«Nessun Paese europeo permette la dispensazione di farmaci etici al di fuori delle farmacie regolarmente autorizzate». Lo dichiara il Raggruppamento farmaceutico dell'Unione europea nella nota inviata oggi ai ministri Guidi e Lorenzin e al sottosegretario agli Affari Europei della Presidenza del Consiglio Sandro Gozi, ricorda che «nessun Paese europeo permette la dispensazione di farmaci etici al di fuori delle farmacie regolarmente autorizzate», al di fuori cioè di «un contesto il cui obiettivo primario è l'assistenza sanitaria, soggetto a normative professionali e a standard deontologici e dove gli standard professionali prevalgono su obiettivi eminentemente commerciali».
La posizione espressa dall'istituzione europea che chiede di «evitare danni ai pazienti» si pone in linea con quanto espresso dalla Corte di Giustizia Europea nella sentenza in cui affermava che «La normativa (...) che riserva alle sole farmacie, la cui apertura è subordinata a un regime di pianificazione, la distribuzione dei farmaci soggetti a prescrizione medica, compresi quelli che non sono a carico del Ssn, bensì vengono pagati direttamente dall'acquirente, è atta a garantire la realizzazione dell'obiettivo di assicurare un rifornimento di medicinali alla popolazione sicuro e di qualità nonchè, pertanto, la tutela della salute».

Non è vero, quindi, che l'Europa chiede di deregolamentare la distribuzione dei farmaci con ricetta. I grandi gruppi commerciali, che vogliono vendere anche i farmaci con ricetta nei supermercati, non sono affatto interessati a mantenere una rete di presidi sul territorio per agevolare l'accesso al farmaco dei cittadini ovunque abitino. D'altronde i numeri parlano chiaro: la grande distribuzione ha aperto corner che vendono farmaci in meno del 10% dei punti vendita esistenti, evidentemente stimando poco remunerativo aprirne altri dove non guadagnerebbe abbastanza. Le farmacie, invece, effettuano il servizio anche nelle zone commercialmente meno appetibili: continuare a depauperare la rete delle farmacie con ulteriori misure di deregolamentazione costituirebbe un gravissimo danno per i cittadini, a cominciare da quelli più fragili che al grande punto vendita neanche possono arrivarci.