Imprese e mercato

Farmaci, l'ad di Conad a Renzi: «Basta difese corporative se questo Governo è nato per l'ammodernamento»

di Roberto Turno

«Sorprenderebbe che Renzi e un Governo nato per il cambiamento e l'ammodernamento dell'Italia, lasci tutto come sta, in mano alle difese corporative di chi gode di rendite di posizione assolutamente obsolete. Le liberalizzazioni e la competizione nei mercati sono il dna di un Paese che vuole cambiare». Nella guerra delle farmacie, o meglio della possibilità di strappare alle farmacie private l'esclusiva della vendita dei farmaci C con ricetta (pagati dai cittadini, non dal Ssn) per concederli anche a parafarmacie e ai corner della Gdo, le grandi catene dei supermercati non ci stanno a fare la parte dei "mercanti di pillole" che non se ne curano della salute degli italiani. E chiedono a viva voce, come afferma in questo colloquio l'ad di Conad, Francesco Pugliese, un ruolo assolutamente alla pari con le farmacie con la croce verde, quelle convenzionate col Ssn.
«Io comprendo che i farmaci con ricetta rimborsati dal Ssn restino in farmacia – chiarisce Pugliese –. Ma diciamolo chiaramente: dietro ogni nostro bancone c'è un farmacista così come nelle farmacie private, siamo sottoposti alle stesse regole di sicurezza e di qualità. Con pieno gradimento dei nostri clienti, che considerano i nostri punti di vendita alla pari delle farmacie tradizionali». Con 89 corner aperti che entro l'anno diventeranno un centinaio, 350 farmacisti assunti, sconti in media del 20%, afferma Pugliese, «abbiamo garantito 7 mln di risparmi agli italiani in questi anni. E in tutta la Gdo abbiamo assunto più di mille farmacisti, giovani che altrimenti stavano a spasso».
Ma trovare i farmaci vicino alle patate, non piacerebbe agli italiani, è una delle accuse alla Gdo che vuole poter vendere anche i farmaci con ricetta, sebbene non quelli con la ricetta rossa del Ssn. «Chi dice questo, dice una falsità. Abbiano un'area dedicata, una cassa dedicata, regole assolutamente uguali a quelle delle farmacie», ribatte Pugliese. La verità, secondo l'ad di Conad, è un'altra: «Ricordo benissimo la prima apertura di un nostro corner a Modena all'epoca delle "lenzuolate" di Bersani: raccontavano le solite corporazioni che gli italiani sarebbero andati in overdose di aspirina». E invece? «In realtà c'è stato un calo dei prezzi, ma anche delle vendite. Ma finalmente c'è stata competitività. Questo è il risultato delle liberalizzazioni: creare competitività e dare più servizio, e utilità maggiore, ai cittadini».
Insomma, la Gdo non ci sta a essere messa in corner. E adesso sta alla finestra per vedere come finirà la disputa Guidi-Lorenzin in vista del Consiglio dei ministri di venerdì 20, quando a palazzo Chigi dovrebbe sbarcare il Ddl annuale sulla concorrenza, che potrebbe (il condizionale è più che mai d'obbligo) rimettere in gioco molti interessi, non solo quelli della farmacie. «Il ministro Guidi ha dato un segnale importante – scommette l'ad di Conad –. Mi meraviglierebbe il contrario, anche rispetto a un premier e a un Governo nato per il cambiamento e l'ammodernamento dell'Italia. Bisogna pensare più agli italiani che alle lobby, la gente ha bisogno di queste cose».