Imprese e mercato

Tagli/Assobiomedica: il prezzo dei dispositivi è già sceso del 25%

Assobiomedica si unisce al coro di critiche contro i tagli di oltre 2 miliardi definiti da Governo e Regioni. «È sceso di oltre il 25% il livello medio dei prezzi dei dispositivi medici in Italia negli ultimi 7 anni - spiega il presidente, Stefano Raimondi -. Tagliare ancora su beni e servizi sanitari significherebbe rendere la sanità insostenibile. Per la qualità delle prestazioni offerte ai cittadini, per l'ammodernamento degli ospedali pubblici, per le imprese della filiera della salute. Il Ssn sta attraversando uno dei momenti peggiori della sua storia a causa degli ingentissimi tagli apportati dai precedenti governi e necessita piuttosto di investimenti, non di un ulteriore definanziamento».

Raimondi, dunque, respinge al mittente l'ipotesi di risparmi in dispositivi innovativi e l'introduzione «di prezzi di riferimento che non hanno attinenza con la realtà del mercato». Per migliorare l'efficienza e la trasparenza della sanità, secondo Assobiomedica, «basterebbe introdurre iniziative di controllo pubblico del mercato attraverso una maggiore diffusione delle informazioni; nella giusta direzione va il lavoro che il Ministero sta svolgendo nella raccolta dei dati sui flussi dei consumi dei dispositivi medici. Rendere il mercato più trasparente si può e si deve, ciò che va evitato è che, pur di semplificare la funzione amministrativa, si finisca per penalizzare l'appropriatezza di quella assistenziale, depauperando il Servizio sanitario».
Assobiomedica, infine, si augura che Governo e Regioni non taglino sulle prestazioni sanitarie, ma finalmente mettano mano a sprechi e inefficienze che corrodono la Sanità a discapito degli investimenti per la prevenzione, la diagnosi e la cura dei cittadini. «Come sempre - conclude Raimondi - Assobiomedica è disponibile a un confronto con le istituzioni per coniugare l'accesso dei cittadini alle cure più efficaci con politiche d'acquisto appropriate ed economiche».