Europa e Mondo

ANTEPRIMA/ Liste d'attesa in sanità: l'Ocse mette a confronto 11 Paesi

di Rosanna Magnano

I tempi di attesa in sanità sono una piaga in quasi tutti i Paesi Ocse, con una parziale eccezione in Olanda e Danimarca, dove i pazienti devono aspettare meno di un mese e mezzo dall'inserimento in lista per interventi di chirurgia elettiva. In particolare, Regno Unito (soprattutto Inghilterra), Finlandia e Paesi Bassi hanno assistito a una forte riduzione dei tempi di attesa negli ultimi dieci anni, grazie a una serie di iniziative politiche, tra cui una maggiore spesa, obiettivi di ottimizzazione, meccanismi di incentivazione che premiano i livelli più elevati di attività. A fare il punto uno studio dell'Ocse, « Measuring and comparing health care waiting times in Oecd countries », curato da Luigi Siciliani, Valerie Moran e Michael Borowitz. Questo studio attua una comparazione dei tempi di attesa tra 11 paesi Ocse e analizza le tendenze negli ultimi dieci anni. Sotto la lente, procedure chirurgiche comuni, come protesi d'anca e ginocchio o cataratta, che non rihiedono interventi d'urgenza.


«Lo studio documenta la riduzione dei tempi di attesa nell'ultimo decennio - spiega Luigi Siciliani, primo autore del report - in diversi paesi tra cui l'Inghilterra, la Finlandia, l'Olanda. Politiche rivolte alla riduzione dei tempi di attesa possono essere perseguite con successo. Tra i paesi inclusi nello studio, l'Olanda e la Danimarca riportano i tempi di attesa più bassi. Lo studio dimostra anche l'importanza di distinguere attentamente tra diversi indicatori (spesso fonte di confusione). Per esempio, alcuni paesi misurano il tempo di attesa dalla visita specialistica all'operazione; altri invece dalla visita del medico di famiglia all'operazione (quindi includendo anche il tempo tra la visita del medico di famiglia e lo specialista). In circa metà dei paesi il tempo di attesa (medio o mediano) è misurato per i pazienti che sono stati operati in un determinato anno fiscale e nell'altra metà per i pazienti che sono sulla lista di attesa in una data pre-determinata (per esempio il primo lunedi del mese). Occasionalmente, entrambe le misure vengono riportate. Il tempo di attesa media è sistematicamente maggiore della mediana. E' probabile che altri paesi in futuro riporteranno dati amministrativi simili sui tempi di attesa rendendo possible un esteso confronto tra diversi paesi dell'Ocse dove la riduzione dei tempi di attesa rimane una priorità».

Le «categorie» di tempi d'attesa analizzati dallo studio Ocse sono quattro:

- Inpatient, ovvero il tempo di attesa dal momento in cui lo specialista aggiunge il paziente alla lista d' attesa all'operazione vera e propria
- Referral to treatment, ossia il tempo di attesa dal momento in cui il medico di base visita il paziente e l'operazione (questa misurazione aggiunge anche il tempo tra la visita del medico di famiglia e la visita specialistica)

Più altre due categorie più tecniche:

- Patients treated: tutti i pazienti (con un'operazione all'anca) operati in un anno finanziario
- Patients on the list: tempi di attesa sulla lista di attesa in un giorno particolare (per esempio il primo lunedi del mese)

I Paesi più virtuosi. In Olanda si registrano i tempi d'attesa più bassi: anche se non sono disponibili i dati mediani, i tempi medi (46 giorni per una protesi d'anca, 44 per una protesi al ginocchio, 33 giorni per la cataratta) - che di solito sono più alti dei mediani - sono più bassi dei dati mediani degli altri paesi che riportano i tempi di attesa per i ricoveri.

Anche la Danimarca, che pure include nel calcolo dei tempi anche il periodo che intercorre dalla visita presso il medico di famiglia all'appuntamento con lo specialista, vanta tempi d'attesa più brevi rispetto agli altri Paesi. In particolare, se si escludono i Paesi bassi, la Danimarca vanta i tempi più brevi per le protesi d'anca e ginocchio, per interventi di isterectomia, colicistectomia ed ernia.

Come è scandita la «coda». Per quanto riguarda le protesi all'anca, per esempio, emerge come la maggior parte dei pazienti trattati nel 2011 arrivi all'operazione abbastanza rapidamente, con oltre il 50% dei pazienti operati entro tre mesi nel Regno Unito, in Portogallo e in Nuova Zelanda. La maggior parte degli altri pazienti vengono trattati nei successivi sei mesi (a eccezione del Portogallo). C'è poi una coda di utenti costretti ad attendere oltre sei mesi: il 6-7% nel Regno Unito, il 15-18% in Nuova Zelanda e Finalndia e il 28% in Portogallo.

Per la cataratta, in Portogallo, l'86% dei pazienti trattati nel 2011 viene operato a breve termine (entro i tre mesi), il 75-76% in Gran Bretagna, il 55% in Nuova Zelanda e il 35% in Finlandia, dove però il 44% dei restanti pazienti viene operato entro 4-6 mesi.