Europa e Mondo

Adolescenti lasciati soli davanti all'epidemia Hiv: l'Oms lancia l'allarme

di Barbara Gobbi

Oltre 2 milioni di bambini e ragazzi tra i 10 e i 19 anni - il 33% in più rispetto al 2001 - vivono con l'Hiv senza ricevere, in molti casi, assistenza e supporto. Intanto, milioni di adolescenti corrono il rischio concreto di contrarre l'infezione, anche a causa di servizi che negli ultimi anni sono nettamente peggiorati, più di quanto non sia avvenuto per la popolazione adulta. L'allarme arriva dall'Oms a una manciata di giorni dalla celebrazione, il 1° dicembre, della Giornata mondiale dell'Aids.

E' un quadro drammatico quello tracciato dall'Organizzazione mondiale della Sanità: «Il tasso di fallimento nel mettere a punto servizi efficienti e adeguati agli adolescenti comporta un aumento del 50% nelle morti Aids-correlate, mentre nella popolazione generale si riscontra un declino del 30% tra 2005 e 2012». I giovanissimi sono quindi lasciati soli, con tutte le drammatiche conseguenze che ciò comporta per le loro vite e, in prospettiva, per gli esiti della lotta contro l'infezione. «Gli adolescenti hanno bisogno di servizi sanitari e di supporto, tagliati sulle loro esigenze - spiega Gottfried Hirnschall, direttore del Dipartimento Hiv/Aids dell'Oms -. Spesso occorre loro un supporto maggiore di quello che va offerto agli adulti per aiutarli a seguire con costanza il trattamento». «Le ragazze, i giovani omosessuali, chi fa uso di droghe iniettabili o quanti restano vittime di abusi sessuali corrono i più alti rischi. Senza contare che si trovano davanti una serie di barriere che possono essere letali: a partire da leggi troppo rigide, trattamenti disuguali, stigma e discriminazione che li tengono lontani dall'accesso ai servizi che offrono test, prevenzione e trattamenti», aggiunge il responsabile dei programmi per l'Hiv dell'Uncef Craig McClure.

Proprio per cambiare radicalmente questo quadro drammatico e in rapido peggioramento - le cui tinte più scure si concentrano nell'Africa sub Sahariana, dove si stima che appena il 10% dei ragazzi e il 15% delle ragazze tra i 15 e i 24 anni sappiano di avere contratto l'Hiv - l'Oms ha messo a punto la guida "Hiv and adolscents: guidance for Hiv testing and counselling and care for adolescents living with Hiv» (VEDI CORRELATO). Sei le raccomandazioni degli esperti:

1. Il test e il counselling sull'Hiv, con riferimento anche alla prevenzione, al trattamento e alla cura, va previsto per gli adolescenti in tutti i setting: di epidemia diffusa, concentrata o a bassa intensità.

2. Nei contesti di epidemia diffusa, il test e il counselling sull'Hiv con riferimento anche alla prevenzione, al trattamento e alla cura è raccomandato per tutti gli adolescenti

3. Nei contesti di epidemia di bassa o concentrata intensità, il test e il counselling sull'Hiv con riferimento anche alla prevenzione, al trattamento e alla cura deve essere reso accessibile a tutti gli adolescenti

4. Gli adolescenti vanno informati dei potenziali benefici e rischi derivanti dalla comunicazione del proprio "Hiv status" agli altri e supportati nel determinare se, quando, come e a chi renderlo noto

5. Approcci basati sulla comunità aumentano l'aderenza ai trattamenti e il mantenimento dello status di salute

6. La formazione dei sanitari contribuisce all'aderenza ai trattamenti e al miglioramento della salute degli adolescenti