Europa e mondo

Epidemia di Ebola: dall'Oms un piano da 100 milioni, allerta della Farnesina

L'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) e i presidenti dei paesi africani colpiti dall'epidemia di Ebola hanno annunciato un piano di risposta urgente da 100 milioni di dollari. I leader di Guinea, Sierra Leone e Liberia hanno organizzato il dispiegamento di «diverse centinaia» di operatori sanitari al fianco del personale medico impegnato da mesi contro l'epidemia
costata la vita finora a quasi 730 persone. Il piano prevede anche un rafforzamento delle misure di prevenzione e di diagnosi e una maggiore cooperazione nei controlli alla frontiera. Sono oltre 1.300 i casi accertati dall'inizio dell'anno.


Allerta alta anche dalla Fanersina. Dato l'aggravarsi della situazione sanitaria "si sconsigliano i viaggi non necessari in Liberia e in Sierra Leone". E' l'avviso del ministero degli Esteri sul sito 'Viaggiare sicuri', che fornisce
informazioni su tutti i Paesi agli italiani in partenza. Si segnala anche che in Liberia e in Sierra Leone "non è presente una Rappresentanza diplomatico-consolare italiana e, pertanto, l'Ambasciata d'Italia ad Abidjan (competente per la Sierra Leone) non potrà garantire ai connazionali una piena assistenza consolare".


Rassicurazioni dalla ministra della Salute, Beatrice Lorenzin: «Il Ministero della Salute italiano ha dato per tempo - spiega - e continua ad aggiornare in tempo reale, disposizioni per il rafforzamento delle misure di sorveglianza nei punti di ingresso internazionali (porti e aeroporti presidiati dagli Uffici di Sanità Marittima, Aerea e di Frontiera – USMAF) e sono state date indicazioni affinché il rilascio della libera pratica sanitaria alle navi che nei 21 giorni precedenti abbiano toccato uno dei porti dei Paesi colpiti avvenga solo dopo verifica, da parte dell'USMAF, della situazione sanitaria a bordo. Per ciò che concerne gli aeromobili è stata richiamata la necessità della immediata segnalazione di casi sospetti a bordo per consentire il dirottamento dell'aereo su uno degli aeroporti sanitari italiani designati ai sensi del Regolamento Sanitario Internazionale 2005. Pur in presenza di un rischio remoto di importazione dell'infezione, va in proposito ricordato che l'Italia, a differenza di altri Paesi Europei, non ha collegamenti aerei diretti con i Paesi affetti e che altri paesi europei stanno implementando misure di sorveglianza negli aeroporti».

Il ministero ribadisce in una nota che «il rischio di infezione per i turisti, i viaggiatori in genere ed i residenti nelle zone colpite, è considerato molto basso se si seguono alcune precauzioni elementari quali, ad esempio, evitare il contatto con malati e/o i loro fluidi corporei ed evitare il contatto con i corpi e/o fluidi corporei di pazienti deceduti, oltre alle altre semplici e generiche precauzioni sempre consigliate in caso di viaggi in Africa Sub-sahariana: evitare contatti stretti con animali selvatici vivi o morti, evitare di consumare carne di animali selvatici, lavare e sbucciare frutta e verdura prima del consumo, lavarsi frequentemente le mani».