Europa e mondo

Il Libro bianco europeo sulla sanità sostenibile

Prevenzione e intervento precoce, maggiore empowerment e responsabilizzazione dei cittadini, riorganizzazione nell'erogazione delle prestazioni sanitarie. Sono i tre temi intorno a cui ruotano le 18 raccomandazioni contenute nel Libro bianco europeo «Acting Together – Roadmap for Sustainable Healthcare», approvato ieri dall'European Steering Group (Esg) on Sustainable Healthcare, con il sostegno di AbbVie e presieduto dall'ex ministro della sanità irlandese Mary Harney.

Sulla base di evidenze raccolte e iniziative realizzate in 24 paesi Ue, il White Paper formula 18 raccomandazioni per migliorare la sostenibilità dei sistemi sanitari europei indirizzate alle istituzioni nazionali ed europee ed evidenzia la necessità che tutti gli attori del settore sanitario debbano agire insieme ora, prima che sia troppo tardi.

Oggi si vive più a lungo e molte delle persone in età avanzata soffrono di malattie croniche. Nel contempo i governi si trovano nella necessità di tagliare i bilanci. La società europea si evolve e i sistemi sanitari devono adattarsi a questi cambiamenti: offrire un'assistenza maggiore, migliore, erogata con modalità diverse e a costi più bassi.

«Come azienda biofarmaceutica globale con una forte presenza in Europa - spiega Pascale Richetta, membro del gruppo Esg e vicepresidente Western Europe & Canada di AbbVie - AbbVie è impegnata nel trovare soluzioni per una sanità sostenibile nell'Ue, che possano aiutare sia i pazienti, sia i sistemi sanitari ad adattarsi alle sfide del mondo moderno. Stiamo lavorando con la società civile, gli operatori sanitari, le società scientifiche, gli accademici e l'industria per contribuire ad affrontare le sfide poste ai sistemi sanitari europei. Abbiamo bisogno di trasformare i nostri sistemi sanitari per assicurare che essi siano idonei a far fronte alle sfide sociali ed economiche. È per questo che dobbiamo agire tutti insieme. Nessuno può farcela da solo».

L'Esg riunisce rappresentanti di istituzioni, società civile, operatori sanitari e società scientifiche, accademici e rappresentanti dell'industria. Dopo un anno di lavoro, il gruppo ha raccolto dati, evidenze e i risultati scaturiti da iniziative realizzate in 24 paesi europei per sviluppare soluzioni in grado di promuovere un'assistenza sanitaria sostenibile.

«I dati e le evidenze raccolte - spiega Walter Ricciardi, dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, Relatore del White Paper europeo e membro della European Public Health Association - dimostrano chiaramente che i sistemi sanitari europei si trovano a un bivio. Sono convinto che una sanità sostenibile possa diventare una realtà, ma unicamente a patto di adottare un modo di pensare creativo e un approccio collaborativo e integrato. È quanto emerge dal notevole lavoro realizzato attraverso 30 progetti pilota in 24 nazioni europee. Adesso è il momento di passare alla fase successiva trasferendo questo lavoro a livello europeo».

Un esempio di un modo di pensare creativo e collaborativo è rappresentato dall'iniziativa di Early Intervention Clinic realizzata presso l'Hospital Clinico San Carlos di Madrid in Spagna. Questo progetto dimostra che investimenti intelligenti nella prevenzione e in interventi precoci nel settore della sanità e del welfare sociale possono generare per ogni euro investito un risparmio di 11 euro.

Attraverso lo sviluppo di programmi di diagnosi, invio del paziente allo specialista e interventi precoci l'ospedale è stato in grado di ridurre: il numero dei giorni di malattia, l'uso delle risorse sanitarie come pure i rimborsi della previdenza sociale, e lo sviluppo di disabilità permanenti sul lavoro dei pazienti.

Tra le raccomandazioni stilate dal gruppo Esg:

- Un più forte focus sulla prevenzione per gli investimenti sanitari con la definizione di un target europeo per lo spostamento degli investimenti dai trattamenti alla prevenzione e agli interventi precoci, e lo sviluppo di una scheda di valutazione in grado di monitorare i progressi per tutti gli Stati membri dell'Ue;

- Un allineamento del monitoraggio per quanto riguarda i trend della salute e la raccolta dei dati;

- Nuove norme e regolamenti a livello europeo per la protezione dei dati per assicurarne un uso appropriato al fine di elaborare strategie di intervento in campo sanitario e garantire nello stesso tempo la privacy dei pazienti;

- Un maggior coinvolgimento dei datori di lavoro e degli operatori sanitari del settore della medicina del lavoro;

- Affrontare l'analfabetismo sanitario;

- Adozione di nuove tecnologie per supportare la trasformazione dell'assistenza sanitaria.

«La Roadmap del gruppo Esg - conclude Mary Harney, Presidente dello Steering Group e già Ministro della Sanità irlandese - indica solo l'inizio di un percorso diretto verso la sostenibilità dell'assistenza sanitaria. Mantenere lo status quo non è un'opzione se vogliamo continuare a offrire ai cittadini europei un'assistenza sanitaria di elevata qualità, accessibile e che tutti possano permettersi. Questa trasformazione dell'assistenza sanitaria è complessa e non può essere raggiunta in tempi rapidi o mediante azioni isolate. Spero che i numerosi stakeholder coinvolti si uniranno a noi in questo sforzo collaborativo».