In Parlamento

Emergenza Opg: sigilli a Barcellona Pozzo di Gotto e a parte di Montelupo Fiorentino

di Manuela Perrone


Sigilli all'intero ospedale psichiatrico giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto, in Sicilia, e al reparto "Pesa" di quello di Montelupo Fiorentino, nonché ad alcuni container in cui alcune decine di giovani pazienti psichiatrici dell'Aquila, dopo il terremoto del 2009, erano costretti ad andare per i progetti terapeutico-riabilitativi.

I sequestri, effettuati con l'ausilio dei carabinieri, sono stati avviati dalla commissione d'inchiesta del Senato sul Servizio sanitario nazionale presieduta da Ignazio Marino e rappresentano l'ultimo atto dei senatori sul tema, deciso dopo una serie di sopralluoghi conclusi nei giorni scorsi.

Nel provvedimento di sequestro per Montelupo si legge, tra l'altro, che «continuano a essere radicalmente deficitarie» le condizioni strutturali e igienico-sanitarie, recando «pregiudizio ai diritti costituzionalmente garantiti» come il diritto a forme di detenzione che non siano contrarie al senso di umanità, il diritto alla salute e il diritto all'incolumità.
Gli internati del reparto Pesa sono 15 ed entro sette giorni dovranno essere trasferiti. In totale nell'Opg ci sono ora 102 internati, per lo più concentrati in un reparto completamente nuovo che è stato occupato solo di recente, in attesa della chiusura definitiva dell'ospedaleprevista dalla legge 9/2012 per il 31 marzo 2013.

Severo il giudizio su Barcellona Pozzo di Gotto, che dovrà chiudere entro 30 giorni: pur segnalando alcuni miglioramenti in diverse aree della struttura, i reparti dell'Opg «mantengono una conformazione del tutto inidonea per una struttura che dovrebbe garantire standard da residenza psichiatrica e soffrono di una condizione di intollerabile sovraffollamento (fino a 12 pazienti per cella)». Il direttore dell'Opg ha anche confermato che mancano figure mediche specialistiche per l'assistenza agli internati: persone che soffrono di cuore, disabili in sedia a rotelle, pazienti affetti da ernie e da altre disfunzioni gravi non possono essere assistiti. Lo stesso vale per la terapia psichiatrica e psicologica. Gli internati da trasferire sono 205.

«Si tratta di provvedimenti gravosi di cui la commissione d'inchiesta si assume la responsabilità con rigore», spiega Marino. «Abbiamo constatato che il diritto alla salute non è assolutamente garantito: queste strutture purtroppo restano carceri-ghetto che in alcun modo assomigliano a un ospedale».

Il sequestro ha anche il senso di richiamare l'attenzione del Governo, delle Regioni e di tutta l'opinione pubblica sul ritardo con cui la legge 9 sembra essere applicata. L'addio ai sei Opg ancora presenti sul territorio, fissato per il 31 marzo 2013, è stato "convalidato" dall'approvazione in Conferenza Stato-Regioni del decreto sui requisiti delle nuove strutture sanitarie che dovranno ospitare i pazienti . L'intesa sul riparto delle risorse, invece, è stata subordinata dalle Regioni nella riunione del 6 dicembre della Conferenza Unificata allo sblocco dei fondi per l'edilizia sanitaria. I fondi per chiudere gli Opg ci sono eppure, come ricorda Marino, «non è stato speso neppure un euro»: in tutto la legge ha stanziato 120 milioni per il 2012 e 60 per il 2013 soltanto per la realizzazione dei centri; 38 milioni nel 2012 per l'assunzione del personale e 55 milioni ogni anno dal 2013 in poi.

Durissimo il senatore Michele Saccomanno (Pdl): «Lo Stato non si è mosso. Stiamo parlando di 1.500 persone che almeno per un terzo sono dei sequestrati. Alcuni hanno misure di sicurezza senza essere passati da un solo grado di giudizio. A volte hanno un certificato sanitario che ne attesta la guarigione ma sono lasciati là, senza che si abbia interesse adf avviare un processo. Sono martiri di uno Stato che si volta dall'altra parte».

Il timore della commissione - ha detto Saccomanno - è che nella legge di stabilità finiscano per infilare anche la proroga della data di smantellamento degli ospedali psichiatrici giudiziari, ossia che si vada ben oltre il 31 marzo prossimo. «Eppure - ha sottolineato la radicale Donatella Poretti - i cambiamenti di facciata, le imbiancature che pure sono state fatte in questi ultimi anni non bastano. L'unico reale cambiamento può essere la chiusura. Lasciamo questa eredità importante al nuovo Parlamento e continuiamo ad auspicare, come radicali, una modifica del Codice penale che cancelli la non imputabilità per i malati di mente che siano valutati socialmente pericolosi, prevista dall'articolo 88, e interrompa il loro invio automatico in Opg».

Per evitare l'impasse, i senatori hanno suggerito al Governo una soluzione: nominare un commissario che abbia pieni poteri per applicare la legge votata dal Parlamento e che possa gestire il percorso di chiusura e le risorse economiche messe a disposizione, facendo da raccordo tra i ministeri della Giustizia e della Salute e le Regioni. «Siamo consapevoli - ha concluso Marino - che attraversiamo un momento di grave crisi economica, che il Fondo sanitario nazionale è stato tagliato di altri 30 miliardi e che le Regioni sono chiamate ad affrontare sfide complesse, ma si tratta della vita di più di mille persone e la chiusura degli Opg è un passo di civiltà irrinunciabile».

Nel tardo pomeriggio è arrivata la replica congiunta dei ministri della Giustizia e della Salute. Paola Severino e Renato Balduzzi, in primis, hanno sottolineato che «le criticità che hanno portato al drastico provvedimento, sono da attribuire ai ritardi della Regione Sicilia che non ha finora trasferito le competenze sanitarie delle carceri, e di conseguenza anche dell' Opg di Barcellona Pozzo Di Gotto, al Servizio sanitario regionale». La non ha infatti recepito il Dpcm del 2008 che prevede il trasferimento delle competenze sanitarie dall'amministrazione penitenziaria alla Regione, preliminare ai fini dei necessari accordi attuativi per il passaggio delle funzioni. Severino ha riferito di aver parlato con il neogovernatore, Rosario Crocetta, per accelerare il varo del provvedimento.

Balduzzi ha dal canto suo evidenziato che «il riparto tra le Regioni dei fondi per il definitivo superamento degli Opg è già stato approvato» e che «per la Sicilia sono previsti per l'approntamento delle nuove strutture residenziali, che sostituiranno l'Opg di Barcellona Pozzo Di Gotto, euro 18.776.828, a cui si aggiungono 3.889.564 euro per spese di funzionamento e di adeguamento del personale». Il ministro della Salute si augura «che si arrivi in fretta ad una definizione di tutti gli adempimenti per favorire migliori condizioni di vita anche in vista del recupero e del reinserimento sociale dei pazienti». Quanto al sequestro dei reparti del centro diurno dell'Aquila, Balduzzi ha chiesto una relazione urgente alla Regione Abruzzo per meglio comprendere le ragioni dell'eventuale inerzia regionale e le soluzioni alternative ipotizzate nell'interesse dei pazienti.

Per il Comitato StopOpg, i sequestri disposti dalla commissione sono la conferma delle «condizioni indegne in cui sono ancora costretti a vivere molti nostri concittadini». «Ma non dobbiamo accontentarci dei "provvedimenti di emergenza"», precisa Stefano Cecconi. «Anzi ora bisogna evitare soluzioni improvvisate: sarebbe, oltre al danno, una beffa che, per il superamento degli Opg, si aprissero in ogni Regione "miniOpg" o manicomi regionali in cui internare di nuovo i malati. Perché le persone internate non sono dei "pacchi" da trasferire da un "contenitore" a un altro. Sono persone che hanno diritto di essere riportate nella Regione di appartenenza per ricevere un'assistenza individuale».