In Parlamento

Il programma sanità di Scelta Civica: merito, trasparenza e certezza di risorse

Merito, trasparenza, e certezza su «dove e come reperire le risorse». Oltre a una revisione della governance, a partire dagli attori principali, «il ministero della Salute, che non può più essere vassallo del ministero dell'Economia, ma anche l'Iss, l'Agenas, e l'Aifa». E una proposta sui ticket che «sono zombie con un effetto nefasto perchè non fanno recuperare risorse e terrorizzano i cittadini» che vanno superati.

Sono alcune linee guida e proposte contenute nel programma per la sanità della Lista civica di Mario Monti, presentato questa mattina in occasione di un convegno sulla sanità organizzato dall'associazione Public Affairs Association guidata da Claudio Cricelli , presidente della Società italiana di medicina generale (Simmg) e anticipate già nei giorni scorsi da Walter Ricciardi, candidato al Senato nel Lazio.

Le linee portanti del programma sono assicurare l'universalità delle cure ma con un forte recupero di efficienza del sistema. Dunque, rinnovare in profondità definendo precisione le prestazioni da garantire nello stesso modo a ogni latitudine. Ticket sostituiti con una franchigia legata al reddito Isee. Rafforzare il ministero e il suo ruolo di indirizzo e di controllo e affidare allo Stato la competenza sulla salute. Cure h24 modello Balduzzi e taglio dei posti letto negli ospedali. Nuove regole di riparto, stop all'invadenza dei partiti. Garanzie ai medici sul rischio clinico. Regole chiare nel rapporto pubblico-privato, definendo le prestazioni dei Fondi integrativi. Ruolo attivo e partecipe dei cittadini, garantendo visibilità e conoscenza (on line) delle prestazioni e della loro qualità nelle strutture. Valorizzare eccellenze e i meriti, riconoscere il volano dell'industria della salute come creatrice di ricchezza e di occupazione

«Il nostro - ha sottolineato Ricciardi, direttore dell'Istituto di Igiene dell'Università Cattolica di Roma e dell'Osservatorio Nazionale per la Salute nelle Regioni Italiane - è l'unico sistema sanitario nazionale che resiste, e noi, e lo diremo sabato, vogliamo che resista, ma daremo anche
indicazioni precise su come fare». Perchè «non basta l'assenza di programmi di altri. Almeno Bersani - dice - una lettera l'ha fatta (VEDI) ». Ma «siamo a un bivio, perchè a queste elezioni abbiamo da una parte imbonitori e dall'altra ideologi anni '70» e invece «servono regole certe e chiarezza su dove andare a prendere i soldi».

I contenuti del programma. Difendere e preservare il Servizio sanitario nazionale è la parola d'ordinedel programma di Scelta Civica anticipato oggi, ma non la sola: come ogni bene comune, si legge nel programma, anche il Ssn va sottoposto a una costante "manutenzione". Per difenderlo è necessario innovarlo.

Anche facendo dietrofront rispetto a scelte rivelatesi sbagliate, come il federalismo. Il Governo centrale dovrà preoccuparsi in prima battuta di garantire, oltre ai Lea, l'attuazione di una programmazione di largo respiro, in accordo con le esigenze regionali.

In presenza di un aumento delle risorse destinate alla Sanità, da riportare almeno in linea con la media Ocse, ogni attore del sistema è chiamato a dare il proprio contributo. Lo Stato, primo protagonista di una governance che tenga conto, nella sua azione programmatrice, delle valutazioni costo-efficacia, delle competenze professionali e di un'allocazione equa, efficace ed efficiente delle risorse.

A cascata, le Regioni e le aziende sanitarie, la cui azione si articolerà in 5 ambiti ben precisi:

1) riconfigurazione dell'offerta in una rete territoriale collegata alle strutture ospedaliere, con un miglioramento delle performance dei presìdi e una gestione ottimizzata del personale;

2) riorganizzazione della gestione della cronicità sul territorio;

3) riduzione della spesa per B&S;

4) aumento della trasparenza; nuove partnership con il settore privato.

5) Il privato torna, poi, nella previsione di fondi integrativi: i cittadini sono chiamati a pretendere il rispetto degli impegni e l'universalismo dei Lea, ma anche a responsabilizzarsi sulla necessità di condividere l'onere del finanziamento dei servizi pubblici.

Altolà alla "politica politicante" che altera il principio di appropriatezza. Largo a formazione e ricerca per garantire innovazione e professionalità. Perché la Sanità, prima industria del Paese, è volano di sviluppo: la sua valorizzazione dovrà dunque passare anche per un Patto di stabilità con il comparto farmaceutico e dei medical devices.