In Parlamento

Debiti Pa: la Camera converte il Dl in legge

L'aula della Camera ha approvato con 508 sì, nessun voto contrario, il decreto sui debiti della pubblica amministrazione. Si tratta del via libero definitivo, ora il testo é legge.

Per il settore sanitario resta la deroga alle regole sull'indebitamento possibile perché anche le Regioni con i bilanci in crisi possano accedere all'anticipazione della liquidità che riguarda la possibilità di indebitamento per gli investimenti e il limite del 20% delle entrate tributarie della Regione che finora era quello oltre il quale non si potevano chiedere risorse.

Tra le misure che le Regioni devono mettere in campo per accedere alla liquidità c'è la messa a punto di norme anche legislative, idonee e congrue di copertura annuale del rimborso dell'anticipazione che devono essere «prioritariamente volte alla riduzione della spesa corrente» e sotto il controllo del Tavolo di verifica degli adempimenti, favorendo così gli interventi vincolanti previsti nei piani di rientro.

E infine, per garantire la liquidità alle Regioni per poter erogare le somme necessarie in tempo ad Asl e ospedali il previsto acconto del 70% sarà erogato «sulla ripartizione delle predette quote vincolate (nel 2013 circa 1,5 miliardi) per il perseguimento degli obiettivi di carattere prioritario e di rilievo nazionale indicati nel Piano sanitario nazionale».

I saldi del decreto, per la parte dei debiti sanitari, restano intanto quelli iniziali, il cui riparto per il 2013 è stato già decretato dall'Economia(VEDI) , anche se finora alle imprese che hanno rapproti con il Ssn non è stato pagato nulla(VEDI).

E così le scadenze e le assegnazioni già previste: 14 miliardi ripartiti in 5 miliardi per il 2013 e in altri 9 miliardi per l'anno prossimo. Naturalmente le Regioni non potranno andare facilmente all'incasso delle anticipazioni. E dovranno prestare precise garanzie di solvibilità per il pagamento delle rate di mutuo, che dovranno essere rimborsate al massimo in 30 anni.