In Parlamento

«Il Ssn torni protagonista». Parlano i senatori e presidenti di Ordini Bianco, Mandelli, Silvestro

Le leggi le fa il Parlamento ed è dal Parlamento che deve arrivare un segnale forte di stimolo perché la Sanità e la salute tornino a essere tra le priorità del Governo. Non hanno dubbi su come affrontare il loro mandato i tre senatori-presidenti di Ordine, eletti sei mesi fa a Palazzo Madama. E per Amedeo Bianco (Pd, presidente FnomCeO), Andrea Mandelli (Pdl, presidente Fofi) e Annalisa Silvestro (Pd, presidente Ipasvi) l'obiettivo comune è guidare in porto quella riforma degli Ordini professionali in stand by da numerose legislature, coordinando i Ddl all'esame del Parlamento e anche il Ddl presentato dal ministro della Salute Lorenzin a luglio, non ancora assegnato alle commissioni. Naturalmente massima difesa delle professioni che rappresentano: per medici e infermieri si deve recuperare spazio eliminando blocchi del turn over e favorendo nuove assunzioni; per i farmacisti l'ultimo tassello del puzzle è il fascicolo sanitario elettronico che chiude il cerchio del nuovo ruolo della farmacia dei servizi e che ora deve essere realizzato.
Poi massimo rispetto per le scelte delle Regioni, ma serve maggiore equilibrio e compito delle Camere dovrà essere difendere il proprio ruolo istituzionale e le proprie prerogative.

Amedeo Bianco (Pd, FnomCeO). «Abitare il "pianeta Parlamento", se pure da neofita, consente di affrontare le tante questioni che toccano la Sanità con maggiore consapevolezza e determinazione. Avendo ancor più chiare le priorità ineludibili per salvare il nostro Ssn». Amedeo Bianco, presidente Fnomceo e neo senatore Pd, dà un giudizio positivo dei suoi primi mesi a Palazzo Madama. E indica come sua priorità l'altolà a ogni ipotesi di ulteriori tagli: «La prossima legge di stabilità non dovrà portare via neanche un centesimo al Ssn, negli ultimi anni oggetto di una vendemmia di risorse che rende impensabili ulteriori manovre. Ferma restando una pratica di sana spending review. Sana nei fini e negli strumenti: nel senso che - da una parte - le risorse devono restare dentro il sistema e non andare a coprire buchi di bilancio; e che, dall'altra parte, non si proceda con tagli lineari ma si sappia trasferire risorse dove servono».

Andrea Mandelli (Pdl, Fofi). «Parlando della mia esperienza politica devo innanzitutto ringraziare i colleghi dai quali ho ricevuto attestati di stima e di apprezzamento che mi hanno molto incoraggiato. Un segno che il senso della mia scelta è stato compreso». Senatore Pdl al suo primo incarico e presidente della Federazione degli Ordini dei farmacisti italiani, Andrea Mandelli traccia il primo bilancio della propria esperienza parlamentare: «Per chi è alla guida di un ente di diritto pubblico non economico sussidiario dello Stato come la Fofi è una grande opportunità di operare per il bene dei cittadini e della professione in un settore delicato come la Sanità». E per le farmacie sottolinea: «Alla farmacia dei servizi che siamo andati costruendo in questi anni mancava un pezzo importante: il fascicolo farmaceutico elettronico. Se il farmacista ne fosse rimasto fuori avremmo avuto grosse difficoltà in futuro».

Annalisa Silvestro (Pd, Ipasvi). La Sanità in questi ultimi anni «è ignorata e fuori delle priorità del Governo» ed è «nostro compito far capire che non è una voragine senza fondo, ma un ammortizzatore sociale che mantiene in equilibrio di salute una popolazione che deve impegnarsi ad aumentare la sua capacità di produzione, imprenditorialità e innovazione». Annalisa Silvestro, presidente della Federazione dei collegi degli infermieri Ipasvi e senatore Pd in commissione Igiene e Sanità, va diretta al problema: «Dobbiamo parlare chiaro e far sentire la nostra voce. A Governo e Regioni. Per ora sembra che non ci ascolti nessuno. Il fatto che questo Governo sia nato un po' "sottopeso" e ora si stia rafforzando ... o stia per sparire del tutto, ha influito sulle scelte, non c'è dubbio. Ma se è nato così dovremmo essere proprio noi della Sanità a fargli riprendere peso! Con un po' di ascolto in più nei nostri confronti».

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