In Parlamento

Legge di stabilità: ecco tutti gli emendamenti in commissione Bilancio. Allarme imprese sui farmaci

di Paolo Del Bufalo, Sara Todaro

Commissione Bilancio al lavoro a Palazzo Madama per valutare l'ammissibilità degli oltre 3mila emendamenti presentati alla legge di stabilità 2014. Fino all'articolo 9 la presidenza della commissione Bilancio del Senato ha già bocciato 409 proposte. E il lavoro di scrematura della commissione proseguirà fino a domattina con l'obiettivo di iniziare a votare già nel pomeriggio. Ma già si delinenano, anche per la sanità, le prime proposte sui cui da domani si aprirà il dibattito

Non autosufficienza
Gettonato ma come sempre a corto di risorse il cantiere delle disabilità. Finora hanno superato il vaglio dell'ammissibilità l'emendamento D'Ambrosio Lettieri (Pdl) sull'inclusione, nel fondo per le non autosufficienze, della SLA, delle malattie cronico degenerative, della demenza senile e dell'Alzheimer, l'emendamento D'Adda (Pd) sull- aumento del fondo per le non autosufficienze e l'istituzione di un fondo per la cura dell'autismo.

Il pubblico impiego
Gli emendamenti all'articolo 11, quello sul pubblico impiego, vanno quasi tutti nel senso di sbloccare il turn over in generale o in comunque in casi specifici come quello del personale dedicato all'emergenza. E per le assunzioni le proposte prevedono anche lo sblocco parziale per il Ssn, recuperando i costi dalla riduzione dell'affidamento di servizi all'esterno dell'azienda. Ma anche se non ancora giudicate, queste proposte che comunque prevedono ritocchi alla spesa potrebbero essere tutte bloccate sul filo dell'ammissibilità.

Benchmark, monitoraggi e controlli. Numerosi anche gli emendamenti che trattano in vario modo il tema articolato dei controlli. Tra le ipotesi in campo ancora gli emendamenti a firma di D'Ambrosio Lettieri sul monitoraggio sistematico dei Lea e la creazione dell'anagrafe nazionale degli assistiti. Da segnalare anche, sempre, sul fronte Pdl l'emendamento Bondi (PDL) che fissa al 31 marzo 2014 la scadenza per la definizione dei costi standard e l'individuazione di 2 regioni benchmark, destinando gli eventuali risparmi di gestione del Ssn alla riduzione della pressione fiscale statale e l'emendamento D'Alì che prevede un piano di riorganizzazione e razionalizzazione del Ssn per macro-aree omogenee di spesa e bacini di utenza. Emendamento Bonfrico (Pdl) infine per l'accelerazione sulla ricetta elettronica con un Dm Salute da emanare nel giro di un mese: gli eventuali risparmi sarebbero vincolati alla manutenzione edile e impiantistica delle strutture ospedaliere.

La farmaceutica
Un capitolo presente negli emendamenti che ha fatto scattare l'allarme delle imprese farmaceutiche è invece quello sui farmaci. Gli emendamenti finora presentati riprendono in parte i concetti già espressi nelle schede messe a punto dai tavoli regionali per il Patto sulla salute (VEDI ).
Mentre lo screening è ancora in corso hanno già ricevuto il patentino di ammissibilità un emendamento a firma Silvestro (Pd) che prevede l'obbligo per le regioni di acquistare tramite gare medicinali equivalenti da erogare tramite distribuzione per conto per realizzare risparmi pari ad almeno 300 milioni dal 2014 e l'emendamento Bianconi (Pdl) che vorrebbe rendere permanente il sistema del pay back sul prezzo dei farmaci (riduzione 5% prezzo al pubblico dei farmaci rimborsati dal Ssn) estendendolo anche ai farmaci immessi in commercio dopo il 2006). Ancora Bianconi in pista con due emendamenti che puntano ad escludere totalmente i farmaci orfani dal ripiano dello sfondamento della spesa ospedaliera. Stessa lunghezza d'onda – ma protagonisti i generici – per l'emendamento Ceroni e Rizzotti (Pdl) che escluderebbe appunto gli equivalenti dal ripiano in questione. Ammissibile anche l'emendamento Mandelli (Pdl) che punta a rinverdire il volume d'attività delle farmacie attraverso l'aggionamento del Pht (prontuario della continuità assistenziale ospedale-territorio) e la contestuale individuazione dei farmaci erogabili attraverso la distribuzione per conto, con l'immediato trasferimento in Dpc dei medicinali generici e di quelli per i quali siano cessate le esigenze di controllo.
Ancora in attesa di giudizi, al momento in cui scriviamo, gli emendamenti a firma Dirindin (Pd) che prevedono Ssn – fatta salva la competenza Aifa sull'equivalenza terapeutica - la facoltà per le strutture di indire gare per l'acquisto di medicinali anche non terapeuticamente equivalenti purché aventi in comune una o più indicazioni terapeutiche autorizzate e l'emendamento a firma Lai (Pd) che punta a sopprimere la norma sul cosiddetto "patent linkage", ovvero l'imprescindibile legame tra certificazione della scadenza brevettuale e rimborsabilità dei generici in commercio, sancito dalla legge Balduzzi.
Ancora al capitolo farmaceutico tre emendamenti a firma D'Ambrosio Lettieri (Pdl) che trattano, rispettivamente della raccolta e donazione dei farmaci non utilizzati, della diminuzione delle sanzioni per mancata o tardiva trasmissione ricetta farmaceutica e – infine - della certificazione annuale dei dati trasmessi dalle imprese farmaceutiche per il monitoraggio della spesa ospedaliera nonché dei dati trasmessi dalle regioni.
Da segnalare infine il tentativo di Esposito (Pd) di far riconoscere alle parafarmacie la possibilità di vendere i farmaci di fascia C con obbligo di ricetta.

Le new entry
Ci sono poi le new entry annunciate, che ancora non hanno un emendamento a cui fare riferimento. Tra queste è attesa la modifica ai costi standard per via legislativa chiesta dalle Regioni (e anticipata già il 30 ottobre su questo sito VEDI e VEDI LA SCHEDA e illustratata e confermata successivamente dai governatori il 6 novembre VEDI ). Ma non è da escludere che, come già accaduto in passato (ad esempio con l'aumento dei Drg a rischio di inappropriatezza), altre parti del Patto possano essere anticipate nella legge di stabilità 2014.

Un altro annucio è arrivato direttamente dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin che durante un quetsion time alla Camera ha detto che la copertura finanziaria per il necessario aggiornamento del nomenclatore tariffario potrebbe essere individuata nel Ddl stabilità. Il progetto di aggiornamento del nomenclatore, inoltre, ha precisato il ministro, sarà inserito nel Patto per la Salute, che potrebbe essere adottato per la fine dell'anno. Il rinnovo del nomenclatore, ha ricordato il ministro, «prevede una serie di iniziative innovative sia a favore dell'assistenza integrativa nel settore dei dispositivi medici monouso, sia per l'assistenza protesica. Queste innovazioni complessivamente generano un incremento degli oneri a carico del Servizio sanitario nazionale stimato in circa 321 milioni di euro annui». Occorre pertanto «individuare - ha aggiunto Lorenzin - una adeguata copertura finanziaria per riattivare l'iter di perfezionamento del regolamento. E' mio convincimento che il disegno di legge di stabilità non recando riduzioni al Fondo sanitario nazionale, se si escludono le misure in materia di pubblico impiego, pone le condizioni per l'individuazione della necessaria copertura finanziaria».

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