In Parlamento

Stabilità: domani sera voto di fiducia in Aula al Senato

Il Governo punta a chiudere questa notte l'esame della legge di stabilità in commissione Bilancio del Senato, a porre la questione di fiducia in assemblea domani mattina e a votarla domani sera. Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giovanni Legnini, al termine della conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama. Intanto la commissione Bilancio prosegue l'esame degli emendamenti che dovrebbe protrarsi anche in nottata.

L'approdo in assemblea - inizialmente provisto per oggi alle 15.00 - è slittato per il protrarsi dei lavori in commissione Bilancio destinati quasi certamente a proseguire in nottata. La conferenza dei capigruppo tornerà dunque a riunirsi domani alle 9 per fissare il nuovo iter dei lavori. A confermare che il via libera arriverà entro domattina è stato il relatore al ddl in commissione Bilancio Antonio D'Ali (Ncd), mentre al temine della capigruppo di oggi pomeriggio - conclusasi senza un nulla di fatto - il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Giovanni Legnini ha reso notro che il governo «é convinto di chiudere in commissione stanotte, porre la questione di fiducia domani mattina e a votare domani sera».

Per quanto riguarda intanto le misure in campo sanitario da segnalare,tra le modifiche approvate nel week end di lavori della V commissione, il via libera a due misure relative al settore farmaceutico. La prima, proposta dalla senatrice Bianconi (Pdl), rende permanente il sistema del pay back, ovvero la riduzione del 5% del prezzo al pubblico dei farmaci rimborsati dal Ssn, estendendolo - su richiesta delle aziende interessate - anche ai farmaci immessi in commercio dopo il 2006.

Il secondo via libera riguarda l'emendamento proposto dal senatore Mandelli (Pdl) in cui si prevede l'aggiornamento prontuario della continuità assistenziale ospedale-territorio (PHT) puntando all'ampliamento della lista dei farmaci erogabili attraverso la distribuzione per conto tramite le farnmacie aperte al pubblico, ricomprndendovi i medicinali non coperti da brevetto e quelli per i quali sia cessata l'esigenza di uno stretto controllo da parte della stuttura pubblica. In conseguenza della revisione - conclude il testo approvato - la Salute di concerto con l'Economia determina - su proposta dell'aifa e a saldi invariati - la quota di riduzione del tetto della spesa farmaceutica ospedaliera e la conseguente riattribuzione della stessa quota al tetto della spesa farmaceutica territoriale.

Messo in votazione ma respinto, invece, l'emendamento Silvestro e altri (Pd) che puntava a realizzare 300 milioni di minori spese da destinare al capitolo della non autosufficienza realizzando gare territoriali per l'acquisto di tutti i farmaci in Prontuario scaduti da brevetto da distribuire poi attraverso la rete delle farmacie pubbliche e private.

New entry, infine, l'emendamento proposto dalla senatrice Silvana Andreina Comaroli (Lega Nord) che anticipa di un anno i tempi per il monitoraggio e la revisione dei fabbisogni e dei costi standard delle funzioni e dei servizi resi dalle Regioni e dagli enti locali previsti sia dalla riforma del federalismo fiscale (Legge 216/2010) che dalla Legge di Stabilità in discussione che aveva autorizzato a tal fine l spesa di 4 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014, 2015 e 2016, in vista della definitiva entrata in vigore nel 2017. L'emendamento leghista blocca invece sperimentazioni e monitoraggi al 2015, fissando al 2016 l'entrata a regime dei nuovi meccanismi. L'anticipazione di un anno (e i 4 milioni di minore spesa) riguarda ovviamente non solo il settore sanitario - dove peraltro il cantiere dei costi standard è già ben avviato - ma anche tutte funzioni fondamentali svolte ad esempio da Comuni, citta Metropolitane e Provincie, dai trasporti all'istruzione, alla gestione del territorio al sociale.

Nel frattempo la commissione Bilancio sta proseguendo i lavori: tra i nodi da sciogliere la questione della casa, la sdemanializzazione delle spiagge, la sanatoria delle cartelle esattoriali. Il voto di fiducia annunciato oggi dal ministroper i Rapporti con il parlamento e per il Coordinamento
dell'attività di Governo, Dario Franceschini oltre che «necessario per verificare politicamente, con chiarezza e senza ambiguità, nel luogop roprio e sull'atto piu importante, il rapporto fiduciario tragoverno e maggioranza parlamentare» sarà indispensabile per evitare che debba essere posticipato il voto sulla decadenza da senatore di Silvio Berlusconi, confemato dal capogruppo Pd al Senato, Luigi Zanda, per mercoledì 27 novembre. La decisione del Governo di porre la fiducia potrebbe intanto spingere Forza italia a Forza Italia a votare no al provvedimento: la decisione finale stasera alla riunione dei gruppi con Silvio Berlusconi.