In Parlamento

Accelerare sul riordino della Croce Rossa con la massima attenzione sui problemi del personale: risoluzione della Affari sociali della Camera

Un po' di tempo in più va bene, ma la Croce Rossa Italiana, come scritto nel Dlgs 178/2012 (VEDI ) va privatizzata, almeno per alcuni aspetti. Poi va emanato con esterma fretta il decreto del presidente del Consiglio con cui, sempre in base al Dlgs di riordino della Cri, si stabiliscono i criteri e le modalità di equiparazione tra i livelli di inquadramento previsti dal contratto collettivo relativo al personale civile con contratto a tempo indeterminato della CRI e quelli del personale già appartenenti al Corpo militare e tra i livelli delle due categorie di personale e quelli previsti dai contratti collettivi dei diversi comparti della pubblica amministrazione.

Va inoltre promossa ogni iniziativa per raggiungere l'accordo con le Regioni sul passaggio di personale della CRI agli enti e aziende del Ssn e si deve continuamente monitorare l'attuazione del Dlgs 178, impegnandosi a riferire al Parlamento almeno ogni tre mesi.

Sono questi i punti con cui, nella risoluzione approvata ieri, la commissione Affari sociali della Camera impegna il Governo ad accelerare i tempi della riforma della CRI scritta, appunto, nel Dlgs 178/2012.

I deputati nella risoluzione sottolineano le difficoltà economiche e organizzative in cui si trova la CRI e che questo ha comportato ventiquattro anni di commissariamento negli ultimi trenta anni. Ma proprio alla luce di questa situazione «appaiono complessivamente apprezzabili i risultati economici raggiunti con riferimento alla situazione del bilancio consolidato, pur essendo quest'ultima gravata anche da circa 50 milioni di euro di crediti vantati nei confronti di Enti pubblici, alcuni dei quali risalenti addirittura agli anni novanta, la cui riscossione si presenta problematica nonostante il Commissario abbia intrapreso azioni più incisive in questa direzione».

Positiva poi secondo la XII commissione l'adozione di atti rilevanti dal punto di vista organizzativo: «In particolare - si legge nella risoluzione - da una situazione di quasi totale assenza, si è passati all'emanazione di diversi regolamenti; inoltre, è stata posta in essere la rescissione delle convenzioni ritenute troppo onerose e si è proceduto altresì alla razionalizzazione delle risorse attraverso sistemi informatizzati per il rilevamento dei dati riguardanti tutte le convenzioni, nonché all'istituzione della Tesoreria Unica»

Ma i problemi economici non si fermano e il pregresso rimane caratterizzato da varie criticità: particolarmente contorta, secondo i deputati, è la vicenda della Siciliana Servizi Emergenza (SI.S.E.), emersa proprio grazie all'intervento dell'attuale presidente della Croce Rossa Italiana e denunciata alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti.

I problemi maggiori tuttavia derivano dal personale «in primis - si legge nella risoluzione - per la drammaticità del contenzioso derivante da vertenze impiantate dal personale civile, tale da poter produrre conseguenze devastanti sui bilanci della CRI».

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