In parlamento

Camera, Affari sociali: più controlli sui fornitori nel Dlgs sul codice comunitario dei medicinali

Per le eventuali carenze sul mercato di farmaci che giustifichino l'importazioneda altri Paesi è necessario che si verifichi che questi farmaci siano forniti dai titolari di ACI e che che i grossisti ne siano adeguatamente riforniti dai titolari delle autorizzazioni all'immissione in commercio.

Queste le prime condizioni del parere favorevole della commissione Affari sociali della Camera allo «schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2011/62/UE che modifica la direttiva 2001/83/CE, recante un codice comunitario relativo ai medicinali per uso umano, al fine di impedire l'ingresso di medicinali falsificati nella catena di fornitura legale».

Le altre condizioni della Affari sociali prevedono l'introduzione di disposizioni per prevedere meccanismi di trasmissione, anche in via telematica, da parte dei produttori o dei titolari di AIC, dei grossisti o dei farmacisti all'AIFA e alle Regioni, dei dati relativi ai farmaci di cui si riscontra la carenza sul mercato e per garantire tempi certi per gli operatori del settore, la precisazione che, nell'ipotesi in cui l'AIFA disponga una ispezione, l'attività possa comunque essere avviata se non non sussistano ostacoli, dopo 30 giorni dall'ispezione stessa, e comunque in armonia con la direttiva comunitaria.

Sempre la commissione Affari sociali ha dato parere favorevole anche lallo «schema di decreto legislativo recante recepimento della direttiva 2012/56/UE che modifica la direttiva 2001/83/CE per quanto riguarda la farmacovigilanza» con una sola osservazione: «si dia conto, nel titolo dello schema di decreto legislativo in oggetto, che quest'ultimo è volto a dare solo parziale attuazione alla direttiva 2012/26/UE».