In parlamento

Lorenzin: «La prossima settimana si chiude il Patto per la salute». Audizione alla Camera

«Abbiamo liquidato due terzi del Patto, l'altro terzo lo chiuderemo la prossima settimana e poi saremo pronti per andare in conferenza Stato-Regioni». Lo ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, arrivando in commissione Affari sociali della Camera, per un'audizione sul nuovo patto per la salute 2014-2016.

«Stiamo procedendo in modo molto costruttivo e positivo con le regioni e credo che uscirà fuori un buon patto, soprattutto con dei grossi spunti innovativi« ha aggiunto Lorenzin, ricordando che tra i punti cardine ci sono «la programmazione, le cure primarie, i controlli e un diverso modello di gestione, ricerca e prevenzione».

«Tutte le risorse che verranno risparmiate attraverso misure di spending interna e razionalizzazione saranno reinvestite per politiche sanitarie», ha speigato in audizione Lorenzinche parlando di ticket, Lea, edilizia sanitaria, ma anche misure di riorganizzazione del Ssn, ha detto che si sta lavorando sull'appropriatezza dei trattamenti e dei ricoveri , sull'offerta dei posti letti e sull'assistenza territoriale e ospedaliera con la «definizione di standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi».

Nell'ambito della discussione sul Patto della salute, «estremamente importante riguarda i ticket. Le parti hanno condiviso la necessità di rivedere la compartecipazione alla spesa con esenzione, mantenendo invariato il gettito e tutelando le fasce di popolazione più deboli», ha spiegato ancora il ministro.

«L'invarianza di gettito - ha ricordato - é necessaria per mantenere l'equilibrio delle risorse. L'altro tema - ha proseguito - é quello della valorizzazione del fattore famiglia, dell'attenzione al carico familiare e alle nuove povertà e dell'incentivazione degli screening tra persone che oggi non ne stanno usufruendo».

Per questo «di concerto con il Mef, stiamo lavorando per valorizzare il fattore famiglia, stando attenti alle nuove povertà- ha spiegato Lorenzin- dobbiamo cercare di aiutare le famiglie e incentivare gli screening tra le persone che oggi non ne stanno usufruendo per difficoltà di reddito, penso alle parti fragili della popolazione. Su questo stiamo lavorando e si lavorerà con una conclusione un pochino più spostata» rispetto al patto.

Altri cardini dovranno essere un sistema di valutazione allargato a tutti i livelli, l'implementazione dell'e-health e una maggiore trasparenza: «L'intero sistema deve essere più trasparente per i cittadini che devono poter essere liberi di scegliere in quale struttura farsi curare», ha detto il ministro.

Per quanto riguarda l'ospedale, Lorenzin ha parlato di una una riduzione dello standard di posti letto ospedalieri che scenda a 3,7 per mille, come previsto nella spending review, «da realizzare in un lasso temporale congruo, anche per recuperare risorse da investire sul territorio». Il criterio dei posti letto è stato però definito dallo stesso ministro «vetusto e sorpassato», ma ha anche aggiunto che «ci vorrà del tempo prima di poter passare ad un altro tipo di misurazione».

Altri interventi sono quelli sul fondo per l'edilizia sanitaria, sui farmaci e dispositivi medici e una maggiore attenzione all'umanizzazione delle cure e alle cure palliative. «Il Patto non deve essere un libro dei sogni - ha concluso Lorenzin - ma deve realizzare cose chiare, concrete e attuate con clausole di salvaguardia. Basta anche fare meno di tutto quello che si vorrebbe, ma farlo sul serio».