In parlamento

ANTEPRIMA/ Manovra, omeopatici: pagano 8 mln ma ne risparmiano 70

di Roberto Turno

Pagheranno 8 milioni, ma ne risparmieranno almeno 70 rispetto al pericolo che correvano. A volte un taglio fa bene. È quel che potrebbe capitare alle aziende di prodotti omeopatici se nella legge di stabilità 2015 farà ingresso la norma proposta dalla commissione Affari sociali della Camera nel parere espresso ieri . Norma che prevede per il rinnovo delle autorizzazioni all'immissione in commercio tariffe tra 800 euro (medicinali unitari) e 1.200 euro (medicinali complessi), per un maggior introito di 8 milioni per le casse dello Stato. Una sorpresa negativa? No, il frutto di un'intesa raggiunta col Governo in sede Aifa. Con un duplice risultato per queste aziende: che pagherebbero solo il 10% rispetto a quanto rischiavano rispetto a quanto proponeva l'Aifa (tariffe tra 10-15mila euro) e che consentirà loro di evitare la scadenza delle vecchie autorizzazioni a inizio 2016. Evitando al tempo stesso di uscire dal mercato perché senza autorizzazione (se non pagavano).

Corsi e ricorsi. Le nuove regole previste, va detto, riguardano i vecchi omeopatici, che di proroga in proroga sono riusciti intanto a scansare gli aumenti. Mentre per i nuovi omeopatici la tariffa per l'autorizzazione all'immissione in commercio sarà mediamente intorno a 1.000-1.200 euro. Una storia intricatissima, quella degli omeopatici. Che era stata rilanciata dal "decreto Balduzzi" secondo il quale gli aumenti sarebbero dovuti essere del 10% rispetto ai vecchi valori tra 30-150 euro. Ma davanti alla scelta dell'Aifa di equiparare i costi a quelli a carico delle imprese produttrici di farmaci etici (10 volte in più), l'omeopatia ha fatti ricorso al Tar. Vincendo. Nel frattempo però è mancato il decreto applicativo della "legge Balduzzi" e la situazione è rimasta ferma spingendo sempre più le omeopatiche sull'orlo della decadenza delle vecchie autorizzazioni. Lunga trattativa, e infine il compromesso. Quello dell'emendamento della commissione Affari sociali della Camera. Toccherà adesso all'Aifa lavorare di gran carriera entro la fine di marzo del prossimo anno per adottare le linee guida per la presentazione dei dossier di rinnovo degli omeopatici in scadenza. Che riguardano migliaia di prodotti. Ma ce la si deve fare. Perché pagare e subire tagli, a volte, fa bene.