In parlamento

Napolitano, firmate le dimissioni. Supplenza a Grasso

da www.ilsole24ore.com

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha firmato alle 10.35 la lettera di dimissioni. Il Consiglio dei Ministri è stato convocato alle ore 11,30 a Palazzo Chigi per comunicazioni del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che ha omaggiato su twitter il capo dello Stato con l'hashtag #GraziePresidente. Le guardie d'onore sono schierate al Colle per il saluto di commiato. Intanto il segretario generale del Quirinale ha consegnato la lettera di dimissioni di Giorgio Napolitano al presidente del Senato Piero Grasso, che diventa presidente supplente. Poi si è recato alla Camera per consegnare la stessa lettera alla presidente Laura Boldrini (chiamata a convocare entro 15 giorni il Parlamento in seduta comune per l'elezione del nuovo capo dello Stato). E infine ha fatto tappa a palazzo Chigi con la missiva. Intorno a mezzogiorno dopo quasi nove anni, unico presidente della storia repubblicana rieletto alla carica più alta dello Stato, Napolitano lascerà il Quirinale e tornerà nella sua abitazione privata nel rione Monti a Roma, dove lo aspettano per festeggiarlo. «Sei contento di tornare a casa?», la domanda di un bambino ieri mentre presenziava una cerimonia della Polizia di Stato non spiazza Giorgio Napolitano. E subito la risposta sincera: «Certo che sono contento: qui si sta bene, ma è un po' una prigione».

Supplenza a Grasso

Con le dimissioni Napolitano diventa automaticamente presidente emerito della Repubblica e senatore a vita e come tale avrà un suo ufficio a Palazzo Giustiniani (in via della Dogana Vecchia, alle spalle del Senato), che tra l'altro sarà la sede temporanea di Pietro Grasso nelle sue funzioni di presidente supplente della Repubblica. La funzione di presidenza del Senato sarà assolta dalla vicepresidente Valeria Fedeli.

Napolitano verso il gruppo Misto
Napolitano non smetterà di fare politica anche nei panni del senatore a vita. Il primo provvedimento che troverà è l'Italicum, una legge su cui ha spinto molto dal Quirinale e che si troverà a votare. Non oggi ma già domani comunicherà le sue scelte a Palazzo Madama: probabilmente si iscriverà al gruppo misto, molto probabilmente alla commissione Esteri anche se c'è l'alternativa della Affari costituzionali.

Gli ultimi atti
Il Capo dello Stato, durante il discorso di auguri al corpo diplomatico lo scorso 18 dicembre, aveva annunciato che la fine del suo incarico era «imminente». Ieri Napolitano ha riunito corazzieri e dipendenti del Quirinale, per un saluto e un ringraziamento ai suoi collaboratori di questi nove anni al Colle. Lunedì scorso l'ultimo incontro con Matteo Renzi, per i saluti, ma anche per l'ultimo resoconto sulle questioni europee, la nuova emergenza terrorismo e l'iter delle riforme.

Verso prima votazione il 29 gennaio
La prima votazione del Parlamento in seduta comune integrato dai rappresentanti delle Regioni per l'elezione del nuovo presidente della Repubblica dovrebbe tenersi alle ore 15 del prossimo 29 gennaio. Nei primi tre scrutini è richiesta la maggioranza dei due terzi dell'Assemblea (pari a 672 voti) mentre dal quarto si scende a 505, ovvero la maggioranza assoluta. È a questa votazione che guarda Matteo Renzi che punta a eleggere il nuovo presidente. Resta sempre in campo la candidatura di Romano Prodi e quella di Sergio Mattarella che sembra però non avere il gradimento di tutti i berlusconiani. In pista ci sono anche il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan e Ignazio Visco, governatore della Banca d'Italia. Risalgono anche le quotazioni di Walter Veltroni. Si è sfilato il presidente Bce Mario Draghi che in una intervista alla Zeit, ha di nuovo tagliato corto: «È un grande onore essere preso in considerazione, ma non è il mio lavoro».

R enzi in segreteria: per Colle nome condiviso a partire Pd
Cercare «una larga condivisione» sul nome del futuro presidente della Repubblica a partire dalla Direzione del Pd di venerdì prossimo. E' il metodo che Matteo Renzi ha indicato alla segreteria del Pd, riunita stamattina a largo del Nazareno, aggiungendo che dopo aver individuato «un profilo dentro il Pd lo proporremo agli alleati e a tutti coloro che vorranno sostenerlo». A chi le chiedeva se per l'elezione del prossimo presidente della Repubblica fossero previsti incontri con Silvio Berlusconi il vicesegretario del Pd Deborah Serracchiani ha risposto: « Faremo incontri con tutte le forze politiche». E ha ribadito: «L'obiettivo del Pd è arrivare all'elezione del futuro presidente della Repubblica "in tempi ragionevoli, al quarto o quinto scrutinio» .

Alfano: elezione capo Stato non sia primarie Pd, meglio un cattolico
A Renzi ha replicato il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, che ha rivendicato il peso di Ncd: «Rispetto i grandi elettori del Pd, ma la scelta del nuovo presidente della Repubblica non può coincidere con le primarie del Pd». E ha aggiunto: «Il nuovo presidente deve rappresentare tutti gli italiani ed è preferibile che abbia una sensibilità cattolica: in questo momento storico è giusto riproporre un cattolico».

M5s: Napolitano rinunci a carica senatore a vita
«Salutiamo Napolitano, che ha giustamente dato le dimissioni dopo essere stato costretto dai partiti a risalire sulla sua poltrona e lo invitiamo a essere coerente col processo di riforme che tanto ha sponsorizzato e a rinunciare quindi alla carica di senatore a vita». Così i capigruppo M5S di Camera e Senato, Andrea Cecconi e Alberto Airola, che definiscono Napolitano «uno dei peggiori presidenti della Repubblica».