In parlamento

Sanità, in manovra i nuovi tagli. Il decreto sull’Intesa oggi verso la fiducia

di Roberto Turno (da Il Sole-24Ore di oggi)

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Basta con l'abbuffata di analisi, tac e risonanze magnetiche, visite specialistiche a go-go anche per banali malanni. Altolà a quasi 200 prestazioni specialistiche che replicate ripetutamente diventano uno spreco miliardario. Stop a più di cento tipologie di ricoveri evitabili. Sale il conto dei risparmi che la sanità dovrà portare sull'altare della tenuta dei conti pubblici e del taglio delle tasse. Un conto che arriverà almeno a una decina di miliardi in cinque anni. Con nuove misure che confluiranno anche nella legge di stabilità 2016. E che intanto parte da una dote sicura di tagli da 2,35 mld per tre anni di seguito previsti dall'Intesa tra Governo e regioni,inserita nel Dl 78 sugli enti locali che ieri in Senato ha subito una battuta d'arresto. Per quattro volte in aula è mancato il numero legale e si riprenderà questa mattina col Governo che ha già annunciato di voler chiedere il voto di fiducia. Un passo necessario per blindare il decreto (che deve passare alla Camera) e incassarlo entro lo stop estivo del 7 agosto, pena la decadenza. Ma anche segno dello scontro che sta aprendosi sui tagli alla sanità.

«Tagliamo sprechi e doppioni, non tocchiamo la carne viva dei cittadini», è il messaggio di Renzi. Che difende i contenuti del decreto su cui oggi chiderà la fiducia. Anche se dalle regioni a trazione leghista, a partire dal Veneto, si agita lo spettro della fine della sanità pubblica per i nuovi maxi tagli in arrivo. E i 5 Stelle accusano il premier («fa i tagli alla sanità d'estate come i ladri»). Con i sindacati, Cgil e Cisl in testa, che stanno in guardia e dicono no a uno scambio meno tasse-meno sanità. E i medici che temono la Caporetto del Ssn.
Sarà insomma un'estate e una ripresa autunnale in cui ancora una volta è la sanità a fare dormire sonni agitati a tanti. Agli italiani per primi. Sebbene la ministra Beatrice Lorenzin assicuri che non si toccheranno le prestazioni necessarie ma sprechi e interventi inutili. «Sarà una razionalizzazione contro la spesa improduttiva e per la qualità dei servizi, per salvare la sostenibilità del Ssn», giura. Tanto che i risparmi, afferma, resteranno nel Ssn. Sempreché l'Economia sia d'accordo.

La prossima manovra, ma non solo, sarà la cartina di tornasole. Ieri, intanto, è iniziato il tavolo sui tagli alla sanità in vista della legge di Stabilità, Ma già a settembre vedrà la luce il decreto che indicherà le prestazioni di specialistica ambulatoriale inappropriate e le condizioni di erogabilità: quelle escluse le pagheranno gli assistiti e i medici che non rispetteranno le regole saranno sanzionati in busta paga. Ma questo fa parte del Dl 78. Il resto, molto ancora, verrà dopo. Con la manovra appunto, dove il “metodo appropriatezza” (e visite ed esami non più gratis) sarà esteso a largo raggio all'universo della sanità pubblica. Tutti gli esami, tutte le prestazioni. Ospedali compresi, che del pareggio di bilancio dovranno farsene una religione.

Tutto questo, mentre in via XX Settembre non viene però dato per scontato che i risparmi resteranno dentro il Ssn. Qualcuno nelle regioni, e non solo, sospetta ad esempio che i 113 mld per il 2016 (3 mld in più del 2015) scenderanno ancora: di 3 mld? Mentre ancora non è chiaro quanto, nei 10 mld di risparmi ipotizzati in 5 anni, rientrino i 7 mld tagliati col decreto 78. Insomma, la partita è apertissima. Politicamente e socialmente scottante.
Nei tagli a visite, analisi, prestazioni il calmiere sarà dato anche dalla gravità effettiva e urgenza della malattia, da un tetto annuale, da parametri pro-capite che in Italia sono una giostra impazzita tra regioni, da controlli sulle prescrizioni. Saranno previste condizioni di erogabilità come per le note Aifa sui farmaci, verranno vietate analisi “reflex”(35 casi nel mirino) che potranno essere concesse gratis sole se il primo esame ne dimostra la necessità. Per oltre 160 esami di specialistica ambulatoriale ci saranno controlli per accertare che l'esame prescritto corrisponda alla diagnosi. Mentre per combattere la spesa provocata dalla medicina difensiva, per i medici arriveranno nuove regole sulla respnosabilità.
Non tutto facile, non tutto scontato e automatico. Non dappertutto possibile. Ma c'è da grattare ancora dal fondo del barile della sanità pubblica. E la lotta agli sprechi richiederà nervi saldi per tutti e una partecipazione di tutte le categorie del Ssn. Anche perché altre novità potrebbero spuntare dal cilindro della prossima legge di Stablità: l'apertura più netta, con tanto di benefit fiscali, alla sanità integrativa. Il menu in parte c'è. Ma il pranzo deve ancora essere servito. E confezionato. Questione di pochi mesi.


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