In parlamento

Meno Senato e più Stato, concorrenza ma senza esagerare. Ecco il Parlamento d’autunno

di R.Tu.

Il Senato chiamato a votare la sua fine e il ritorno al centralismo, o quasi. La Camera che si dà alla concorrenza, ma senza esagerare. Inizia l'autunno e il Parlamento scalda i motori. In attesa della partita delle partite: la manovra 2016. L'instabile legge di Stabilità.

Senato e capponi
Chissà se il Senato farà uno strappo al famoso detto, che poi è quasi una legge: se i capponi non festeggiano il Natale, festeggerà palazzo Madama il banchetto autunnale che con la riforma costituzionale ne decreta la sostanziale scomparsa? I dubbi persistono, anche se nella trattativa frenetica – in casa democrat, anzitutto – in corso da giorni, qualche spiraglio il veloce Matteo Renzi e la sempre elegante Maria Elena Boschi sperano di averlo trovato per incassare senza dolori eccessivi l'accordo (e i numeri) per portare a casa la terza lettura della riforma costituzionale.

Voglia di Stato portami via…
Perché questo è il tema politico clou della settimana politico-parlamentare che si apre lunedì. Epicentro l'assemblea del Senato dove il Ddl che tanto sta a cuore al premier e ai renziani tutti, terrà assolutamente banco da martedì e per tutta la settimana. Sulla capoccia del Ddl lo spettro di valanghe e valanghe di emendamenti, perché i leghisti (ma qualcuno dice che, salvato Calderoli dagli insulti razzisti alla ex ministra Kyenge trattata alla stregua di un orango, i leghisti potrebbero contraccambiare il Pd...), dopo averne ritirati 500mila e passa, sarebbero pronti a moltiplicarli per 10. Ma si cercherà l'intesa, poi chissà, tra tagliole e ghigliottine varie, si cercherà di accelerare. Salvo imboscate, mai da trascurare. Il Governo vuole chiudere per metà ottobre. Per poi lasciare campo alla legge di Stabilità 2016, che dal 15-16 ottobre, appunto, inaugurerà la sessione di bilancio. E lì i dolori inizieranno per tanti. Anche per le cose sanitarie, ovviamente. Che peraltro dal Ddl costituzionale sono interessate anche per via della marcia indietro dal federalismo stile 2001 (l'anno di grazia Amato-Bassanini, sia chiaro, non un internettiano 2.001) e per le competenze che avrà il Senato rifatto e con poteri da museo. O quasi.

Concorrenza, ma con moderazione…
Poi c'è la concorrenza. Con quella trilogia farmacie-società di capitali-farmaci C con ricetta, che è rimasta immutata nella versione delle commissioni Finanze e Attività produttive della Camera, rispetto al Ddl originario del Governo. Il provvedimento sbarca in aula giusto lunedì 21, e vi resterà tutta la settimana. Con la probabilità elevata che però per il voto finale si debba attendere la settimana successiva, visto l'affollamento d'aula a partire dal nodo processo penale-bavaglio intercettazioni. La concorrenza, già piuttosto affievolita, può attendere, insomma.

Il “dopo di noi” e il corpo post mortem…
Per il resto sanità nostra (o loro) poco altro ci riserverà. Non che il “dopo di noi” per le persone con handicap gravi prive di sostegno familiare, sia poca cosa, è chiaro: la proposta di legge dovrebbe essere conclusa in settimana dalla Affari sociali della Camera, per essere trasferita all'aula di Montecitorio a partire dal 28-29 settembre. Poco o punto invece dalla Igiene e sanità del Senato: brilla, si fa per dire, l'impiego di corpi e tessuti post mortem.


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