In parlamento

Farmaci innovativi, Pani (Aifa): «Grazie a segretezza, risparmiati 888 mln sugli anti epatite C»

«Se ci venisse chiesto di uscire dagli accordi confidenziali sui prezzi di acquisto dei farmaci anti Epatite C, il Servizio Sanitario Nazionale perderebbe 888 milioni di euro», ovvero la differenza tra prezzo di listino di 37.000 euro per ciascuna persona trattata e prezzo scontato grazie alla clausola di riservatezza. A spiegarlo oggi in Commissione Affari sociali della Camera è stato Luca Pani, direttore generale dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), nel corso di un'audizione nell'ambito dell'esame della risoluzione presentata dalla deputata M5s Silvia Giordano sulla “Trasparenza degli accordi stipulati dall'Aifa con le case farmaceutiche”. Imporre, quindi, la trasparenza sulle clausole di segretezza per le trattative non aiuterebbe la sanità pubblica, secondo Pani, che ha aggiunto: «in questo modo verrebbe meno il margine di sconto portato a casa proprio grazie alla segretezza. Non a caso, sull'iniziativa di rendere trasparenti gli accordi confidenziali, le industrie farmaceutiche stanno zitte, perché a loro farebbe piacere. Ma è un regalo che non vogliamo e non siamo in condizioni di fare». Quanto alle capacità di contrattare il prezzo migliore, ha concluso Pani, «siamo i negoziatori migliori. Abbiamo prezzi più bassi anche grazie a un sistema universalistico», perché, «come nel caso dell'Epatite C, abbiamo a che fare con centinaia migliaia di pazienti a cui garantire cure, volumi che ci permettono di negoziare un prezzo particolarmente basso»


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