In parlamento

M5S: su rimborsi epatite C, Aifa e Salute prendono in giro gli italiani

«Forse al ministero della Salute e all'Aifa, che ha scritto la risposta per il sottosegretario De Filippo, ci credono stupidi e pensano di poter prendere in giro i cittadini. Affermare che la modifica in corsa del meccanismo di rimborso del farmaco anti-epatite C Sovaldi, prodotto dalla Gilead, che passa da pay back a nota di credito (si legga la nostra anticipazione) , non comporterà alcuna perdita economica per le casse delle Regioni e che questa ricontrattazione non rappresenti un caso di concorrenza sleale, è un'emerita bufala. La realtà è che non solo le Regioni non si vedranno restituire i 193 milioni euro anticipati per la distribuzione del Sovaldi ma, nel prossimo futuro, se dovessero giungere sul mercato altri farmaci sperimentali contro l'Epatite C dal costo competitivo, non potranno comunque essere presi in considerazione perché le Regioni sono ormai vincolate al rapporto con la Sovaldi».
Lo affermano i deputati M5S in commissione Affari sociali commentando la risposta del ministero della Salute all'interpellanza urgente presentata da Matteo Mantero e Giulia Grillo.
«Il ministero della Salute era informato del fatto che l'Aifa stava modificando in corsa il contratto con la casa farmaceutica Gilead per il rimborso del farmaco innovativo anti-epatite C? La Lorenzin era consapevole del fatto che tale modifica del meccanismo di rimborso avrebbe lasciato a bocca asciutta le Regioni, le quali dopo aver anticipato i fondi per l'acquisto del farmaco attendevano la restituzione di quei 193 milioni di euro? A questi quesiti non c'è stata sostanzialmente risposta». E ancora, incalzano i deputati pentastellati: «Resta da chiarire solo una cosa: in quel dicastero comanda la politica o le lobby del farmaco? Tra l'altro, oggi in un'altra interpellanza presentata al ministero della Salute, presentata da Giulia Grillo, ci siamo sentiti rispondere che non è compito del ministero della Salute monitorare cosa facciano le Regioni per applicare i tagli previsti nel decreto Enti locali n.78 che ha determinato tagli per due miliardi e 350 milioni. Questa risposta ce la saremmo aspettata da Ponzio Pilato, non da un ministero che si nasconde dietro una foglia di fico e che si squalifica da solo. Vista la sua inutilità, non ci resta che aggirarlo e rivolgerci direttamente al Mef».


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