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Stabilità 2016/ Così il pacchetto «risk» approda in manovra e finanzia le nuove assunzioni. Il testo bollinato dalla Ragioneria e ancora sub iudice

di Barbara Gobbi

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24 Esclusivo per Sanità24

Scalda i motori il pacchetto risk-assunzioni attesissimo da medici e Regioni: l’emendamento del Governo è alle ultime limature e già “bollinato” dal Mef. Anche se nella bozza avanzata disponibile per il momento, mancano cifre e numeri: le prime imputabili ai risparmi attesi dallo stralcio delle norme sulla responsabilità professionale che riguardano la gestione del rischio e il “civile” - ma si continua a parlare di circa 300, massimo 350 milioni - i secondi ancora avvolti nella nebbia. Perché il cosiddetto piano “nuove assunzioni”, annunciato nell’emergenza rossa del rispetto della direttiva Ue orari di lavoro, è in realtà un percorso a tappe (o a ostacoli) serrato, tutto da verificare per step successivi, e che comporterà una serie di oneri aggiuntivi per le Regioni. Intanto si lavora sulle date: i contratti a termine cui saranno autorizzate le Regioni saranno applicabili non fino al 31 luglio come si legge ancora nel testo della Ragioneria dello Stato ma fino a quando non saranno operativi i concorsi per stabilizzare o assumere nuovo personale.

Ma andiamo per gradi: il testo sulla responsabilità professionale (per il momento recepito dal comma 332-bis al 332-tervicies), dovrebbe produrre risparmi grazie alla «riduzione dei comportamenti di medicina difensiva» e alla riduzione degli oneri connessi alla copertura assicurativa del rischio sanitario, in termini di premi assicurativi e di autoassicurazione da parte degli enti pubblici del Ssn. Ciò, grazie al rafforzamento della gestione del rischio da parte della struttura sanitaria, che eviterà il manifestarsi del danno, sia all’alleggerimento dell’onere per il professionista sanitario di provare che il danno è stato determinato a causa a lui non imputabile. Perché ciò sia possibile entrano nella Stabilità, come previsto, sia la notma sul risk management di cui al comma 2 dell’attuale testo sulla responsabilità (relatore Federico Gelli) ora all’esame delle commissioni competenti prima del passaggio alla Camera, sia le norme sulla responsabilità contrattuale della struttura ed extracontrattuale del professionista, sulla conciliazione obbligatoria e sull’azione di rivalsa.

Un “pacchetto” che contribuirà alla «sostenibilità finanziaria» della cornice programmata per il Servizio sanitario nazionale. Quindi anche al nuovo piano assunzioni, incluso quello dell’Inmp (a risorse invariate). Anche se i concorsi saranno l’extrema ratio: prima le regioni dovranno dimostrare di aver recepito gli standard ospedalieri e quindi di aver proceduto alla «riduzione della dotazione dei posti letto ospedalieri accreditati ed effettivamente a carico del ssr nonché i relativi provvedimenti attuativi». Programmi che andranno corredati di un piano inerente il fabbisogno di personale, evidenziandone le modalità di organizzazione, tali da «garantire il rispetto delle disposizioni dell’Ue in materia di articolazione dell’orario di lavoro attraverso una più efficiente allocazione delle risorse umane disponibili». I provvedimenti andranno trasmessi entro il 30 aprile 2016 al tavolo di verifica degli adempimenti, al Comitato permanente per l’erogazione dei Lea e al Tavolo per il monitoraggio dell’attuazione del Dm 70/2015: il via libera dovrà arrivare a stretto giro entro il successivo 31 maggio.

Le frattempo, «qualora si evidenzino criticiticità nell’erogazione dei Lea», le Regioni nel periodo 1°gennaio 2016-31 maggio 2016 (con prorogabilità fino a quando non saranno completate tutte le operazioni di concorso) possono ricorrere a forme di lavoro flessibile, ma con paletti ben precisi: nel rispetto delle leggi vigenti e in particolare di quelle sul contenimento del personale e in materia di piani di rientro.
La parola d’ordine è fare tutto quel che si può con ciò che si ha, cioè con l’esistente. Per questo il comma 332 septiesvicies dispone entro il 2016 una verifica straordinaria di tutto il personale inidoneo, eventualmente da ricollocare alle sue precedenti mansioni oppure da utilizzare in modo «proficuo».

Terminata la valutazione serrata del fabbisogno del personale e del pieno impiego delle risorse umane in forze, gli enti Ssn potranno indire e concludere, entro il 31 dicembre 2018, «procedure concorsuali per l’assunzione di personale medico ed infermieristico». E potranno riservare al massimo il 50% dei posti disponibili a medici e infermieri in servizio, che abbiano maturato alla data del bando almeno 3 anni di servizio, anche non continuativi, negli ultimi 5 anni con contratti a tempo determinato, di collaborazione coordinata e continuativa o con altre forme di rapporto flessibile. La priorità andrà al personale dei servizi di emergenza-urgenza. Gli enti del Ssn sono infine autorizzati ad attivare nuovi contratti di lavoro flessibile esclusivamente ai sensi delle norme sul lavoro flessibile (comma 332-sexiesvicies).

Sotto la lente vanno infine le prescrizioni di assistenza ospedaliera, specialistica ambulatoriale e farmaceutica non conformi alle buone pratiche clinico-assistenziali: il monitoraggio (comma 332-duotricies) spetterà al ministero della Salute, che si avvarrà di Agenas e Aifa. Il fese di prima applicazione la verifica riguarderà le prestazioni prescritte nel 2016, mentre i risultati sono resi noti entro il 30 aprile 2017.


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