In parlamento

Onaosi, l'altolà del Parlamento: attenti ad altri crack Lehman Brothers, avete perso 15 mln

di Roberto Turno

«Si rileva la necessità di evitare in futuro investimenti con titoli a rischio dal momento che il default di Lehman Brothers ha causato forti ripercussioni sul bilancio dell'Ente». Così, con due righe in fondo a una dettagliata relazione licenziata ieri , la bicamerale parlamentare sugli enti di previdenza ha messo in guardia l'Onaosi - la Fondazione Opera nazionale per l'assistenza agli orfani dei medici, veterinari e farmacisti - nell'esaminare i consuntivi dell'ente dal 2011 al 2014, i preventivi 2012-201 e il bilancio attuariale al 1 gennaio 2012. Un problema che l'Onaosi dovrebbe avere ormai superato, se è vero che ormai gli impieghi finanziari sono investiti per il 96,4% in titoli di Stato, per il 2% in obbligazioni bancarie e per l'1,6% in liquidità. Ma l'avviso della bicamerale ha una sua pertinenza: il crack Lehman, 15 mln, per far fronte al quale venne utilizzato per 13,5 mln il Fondo svalutazione titoli. E per questo non deve mai più capitare, è il messaggio.

Sette punti
La relazione della bicamerale sugli enti previdenziali, per la verità, non boccia l'Onaosi. Riconoscendo all'ultimo vertice di aver messo mano a diversi aspetti critici. Elencando tutti i fondamentali di gestione in sette punti: gli iscritti, dal 2011 al 2013, sono diminuiti del 5% circa, e conseguentemente le entrate contributive; negli stessi anni tuttavia il patrimonio netto è stato costante intorno a 352 mln; il saldo tra contributi e prestazioni, negli anni considerati, è positivo anche se in forte diminuzione, passando da 8,4 a 4,9 mln; nel 2012 si è provveduto ad utilizzare il fondo svalutazioni titoli, per 13.500.000 euro, costituito negli anni precedenti per far fronte al default di Lehman Brothers per i titoli detenuti in portafoglio pari a 15 milioni di euro; nel 2013 gli impieghi finanziari sono costituiti per il 96,4 per cento da Titoli di Stato, per il 2 per centoin obbligazioni bancarie e per il restante 1,6 per cento in liquidità; nel 2013 le spese per le gli organi di amministrazione e controllo ammontano a 788.101 euro, mentre quelle per il personale sono pari a 10.974.393 euro. Infine, il bilancio tecnico, relativo al periodo 2012-2062, mostra un saldo assistenziale con valori negativi, via via decrescenti, fino al 2019, per poi presentare un avanzo assistenziale che raggiunge il suo massimo, circa 5,3 milioni di euro, a fine periodo, nel 2062.

Quella relazione del Collegio sindacale
Un'altra sottolineatura delle conclusioni della bicamerale fa riferimento alla relazione del Collegio sindacale al bilancio 2014. c) si mette in evidenza quanto riportato nella Relazione del Collegio Sindacale al bilancio dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2014 . Relazione secondo cui “è conclamata la oggettiva inadeguatezza delle entrati correnti (caratteristiche e finanziarie) a coprire i costi gestionali di funzionamento ordinario dell'Ente. Anche il bilancio in esame, infatti, raggiunge il pareggio e, quindi, esprime un risultato economico positivo, solo grazie ai proventi di natura straordinaria e, nello specifico, alle plusvalenze derivanti dalla dismissione immobiliare e mobiliare”. E ancora: “questa politica di bilancio non appare più perseguibile se non accompagnata da iniziative che, nel breve medio termine, siano dirette a ricondurre il pareggio di bilancio nell'area della gestione caratteristica e di quella finanziaria (dei soli proventi correnti)”.

Indicazione di marcia
Di qui l'indicazione di marcia del Collegio: “Occorre adottare iniziative che intervengano sul versante dell'incremento delle entrate correnti e/o della riduzione delle spese”, perché “i proventi straordinari, pur legittimi ed apprezzabili sotto il profilo della capacita finora dimostrata nella migliore gestione degli investimenti mobiliari, devono, per loro natura, in un ente come Onaosi, essere destinati alla copertura di oneri per iniziative di carattere straordinario tenuto anche, conto dell'effetto (tendenzialmente negativo) che le dismissioni di tal genere possono produrre sotto il profilo dei flussi cedolari». In conclusione: “si renderà opportuno verificare attentamente, nei successivi esercizi contabili, se l'Ente sarà in grado di raggiungere il pareggio economico di bilancio nell'ambito della gestione caratteristica”.


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