In parlamento

Il Dopo di noi sbarca al Senato, le associazioni chiedono miglioramenti. Ecco il testo

di L.Va.

La proposta di legge “Dopo di noi”, dopo essere stata approvata giovedì scorso alla Camera, è passata al Senato.

Il testo aveva incassato il larghissimo consenso dell’aula con 374 voti favorevoli e 75 no del Movimento 5 Stelle. I promotori della legge sperano che si possa celermente trovare l'accordo sul testo e chiudere entro fine marzo, prima di Pasqua. Si tratta di un primo passo concreto verso il diritto, sancito dalla Convenzione Onu, delle persone con disabilità di scegliere dove vivere, con chi vivere e come vivere. Non mancheranno le richieste di modifiche da parte di chi ha già bocciato il testo in prima lettura, ossia il Movimento 5 Stelle, ma non solo, perché anche Anffas, Fish e altre importanti associazioni di disabili hanno evidenziato diverse lacune nel testo approvato. La critica riguarda soprattutto la mancata de-istituzionalizzazione, e il dubbio sulla “reale operatività” delle misure e la sostenibilità di strumenti assicurativi come il trust, oggi fuori portata per i disabili in famiglie a basso reddito. Il diritto al dopo di noi - chiedono le associazioni - deve essere per tutti i cittadini, soprattutto per quelli privi di mezzi, per i quali la vita senza supporto familiare è ancora più dura.

Bocciatura totale della legge così com’è passata alla Camera da parte del gruppo “Il dopo di noi lo decidiamo noi”, che si oppone decisamente al testo e, già in diverse occasioni – l'ultima proprio tre giorni fa – ha portato in piazza Montecitorio il proprio malcontento: «questa legge – hanno spiegato dal gruppo – fa credere che le istituzioni totali (principalmente chiamate oggi Rsa, Rsd, case-famiglia) si elimineranno progressivamente, mentre in realtà si trasformeranno in “strutture alloggiative di tipo familiare”, nuova invenzione per de-istituzionalizzare senza de-istituzionalizzare. La de-istituzionalizzazione viene spesso nominata dai promotori di questa legge nei loro interventi in Aula, ma mai nel testo della legge e soprattutto non viene mai messa in pratica dai contenuti del testo».


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