In parlamento

Professionisti, in arrivo più welfare e tutele. Il Ddl al voto del Senato

di Giovanni Parente e Claudio Tucci (da Il Sole 24 Ore di oggi)

Più tutele nelle transazioni commerciali e contro i ritardi nei pagamenti (diventano abusive le clausole che concordano termini “per saldare” superiori a 60 giorni dalla consegna al cliente della fattura). Si allarga il perimetro delle spese deducibili (vi rientrano tutte quelle “collegate” allo svolgimento dell'incarico professionale); e se arriva un figlio si avrà la possibilità di ricevere l'indennità di maternità pur continuando a lavorare (non scatta l'astensione obbligatoria). E in caso di malattia o infortunio, su richiesta dell'interessato, si potrà sospendere la prestazione (salvo che venga meno l'interesse del committente).
L'Aula del Senato ha iniziato a votare il Ddl sugli autonomi e il lavoro agile. Governo e maggioranza hanno deciso di non modificare il testo uscito dalla commissione Lavoro (relatore Maurizio Sacconi, Ap) e quindi, salvo sorprese, il via libera di Palazzo Madama dovrebbe arrivare già oggi. «Introduciamo un corpus di tutele specifiche per chi vuole mettersi in proprio – spiega Maurizio Del Conte, consigliere giuridico di Palazzo Chigi e numero uno dell'Anpal -. È il riconoscimento del ruolo fondamentale delle professioni nell'evoluzione dell'organizzazione produttiva».
Il testo, in 22 articoli, contiene infatti una serie di novità: i liberi professionisti potranno aggregarsi in «reti, consorzi o forme associate», anche temporanee, per accedere ai bandi di gara; e si riconoscono i diritti di utilizzazione economica in caso di invenzioni o apporti originali (salvo che l'attività inventiva sia prevista come oggetto del contratto e a tale scopo compensata). Si delega poi il Governo a individuare gli «atti pubblici» da devolvere alle professioni ordinistiche, attraverso il riconoscimento del loro ruolo sussidiario (e di terzietà); a semplificare gli adempimenti su salute e sicurezza negli studi professionali quando sono simili alle abitazioni; e - è un'altra novità - a consentire alle Casse di previdenza, anche in forma associata, di attivare oltre a prestazioni complementari di tipo previdenziale e socio-sanitario, altre nuove «prestazioni sociali», soprattutto per iscritti colpiti da gravi patologie oncologiche.
In materia fiscale, viene rivista sia la disciplina delle spese di trasferimento, vitto e alloggio sia quelle relative alla formazione. Sotto il primo versante, il Ddl punta all'esclusione dalla base imponibile Irpef e dal calcolo dei contributi di tutte le spese per l'esecuzione di un incarico conferito e sostenute direttamente dal committente. Un'esclusione che vale già ora per i costi di albergo, pasti e bevande sostenute direttamente da chi commissiona l'incarico al lavoratore autonomo. Esclusione dalla tassazione anche per le spese di alloggio e vitto pagate dal professionista per l'incarico e poi addebitate in modo «analitico» al cliente che gli ha richiesto un lavoro.
Sulla formazione poi si rafforza la deduzione delle spese di partecipazione a convegni, congressi e simili o a corsi di aggiornamento professionale. Le modifiche intervengono su tre fronti. In primo luogo, diventerebbero integralmente deducibili entro un tetto annuo di 10mila euro le spese per l'iscrizione a master e a corsi di formazione o di aggiornamento ma anche quelle sostenute per convegni e congressi con l'esclusione, però, della deducibilità delle spese di viaggio e di soggiorno o comunque delle spese di partecipazione diverse dall'iscrizione. Inoltre, sarebbero deducibili dall'imponibile entro 5mila euro annui le spese per i servizi personalizzati di politica attiva erogati dai centri per l'impiego o dai soggetti accreditati: spese che dovrebbero essere mirate a sbocchi occupazionali effettivamente esistenti e appropriati in relazione alle condizioni di mercato. Infine, diventerebbero deducibili integralmente i costi per l'assicurazione contro il mancato pagamento delle prestazioni di lavoro effettuato.


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