In parlamento

Manovra, per la Corte dei conti coperture «problematiche». Promosse le misure sulla sanità

di Ernesto Diffidenti

«Sul fronte delle coperture emergono taluni elementi di problematicità che inducono a qualche approfondimento». È quanto ha sottolineato il presidente della Corte dei Conti, Arturo Martucci di Scarfizzi, nel corso di un’audizione alle commissioni Bilancio e Finanze della Camera sulla legge di bilancio. La Corte avverte che «le maggiori spese sono compensate per meno della metà da tagli» di fronte a vincoli stringenti per la finanza pubblica e al «probabile riorientamento della intonazione della politica monetaria» che farà «venir meno i positivi riflessi sul servizio del debito».
Per questo, ha aggiunto Martucci di Scarfizzi, «sarebbe opportuno innanzitutto un attento monitoraggio dell'efficacia delle misure volte al recupero del gettito fiscale».
«Le scelte operate con la legge di bilancio - ha proseguito - si muovono su un terreno oggettivamente difficoltoso poichè nel passato non sempre i risultati sono stati all'altezza delle attese». In particolare, sottolinea Martucci di Scarfizzi, «le maggiori spese sono
compensate per meno della metà da tagli di precedenti autorizzazioni» e nel 2018 «a fronte di aumenti di spesa di oltre 15 miliardi solo 4,5 provengono da corrispondenti
riduzioni».

Secondo l’analisi della Corte dei conti nel 2017 le risorse destinate all’eliminazione degli aumenti previsti di Iva e accise ipotecano quasi il 53% delle risorse mobilitate.
Eliminata la clausola Iva, «pensioni, enti territoriali, pubblico impiego, istruzione e sanità assorbono nel 2017 oltre il 50% delle risorse» e in tale anno agli interventi per le pensioni «è riservata la quota maggiore (21% che scende al 13,5% nel 2019)». Di “particolare rilievo” sono poi le risorse destinate agli enti territoriali (oltre 1,8 miliardi, pari al 13,2% degli impieghi) a cui si aggiungono quelle dirette al settore della Sanità e dell’assistenza (complessivamente poco meno di 2 miliardi, pari al 14%).

Al pubblico impiego va con 12,6 miliardi l’11,7% che sale a 1,9 miliardi nel biennio successivo. Ad un “variegato” insieme di interventi a favore dell'istruzione, soprattutto universitaria, nonché al personale vanno 1,1 miliardi nel 2017 (8,3%) che crescono a 1,4 miliardi nel 2019.

In totale, secondo la Corte, «l’onere a regime dei rinnovi contrattuali risulterebbe di circa 1,7 miliardi» qualora si applicassero le regole dell'accordo del 2009 sul pubblico impiego, che
ipotizzava incrementi retributivi pari all'andamento dell'indice sull’inflazione armonizzata a livello Ue (Ipca). La Corte precisa come l'intesa del 2009 non sia stata finora mai
sperimentata.

Infine, serve più attenzione all’Isee nell’orientare le risorse in favore delle famiglie più deboli. «I limitati margini finanziari per interventi a sostegno delle famiglie e delle situazioni di disagio consiglierebbero, poi, un più esteso riferimento, nella definizione delle misure, alle condizioni economiche complessive (Isee). Uno strumento importante - sottolinea la Corte - per consentire di orientare meglio le risorse disponibili».

Le misure per il Servizio sanitario nazionale

«La legge di bilancio - spiegano i magistrati contabili - introduce misure di rilievo per il settore sanitario, intervenendo sui livelli di finanziamento del fabbisogno cui concorre lo Stato, sugli acquisti di farmaci innovativi e oncologici, sulle regole relative ai tetti di spesa farmaceutica e sui conseguenti regimi di pay-back, nonchè sul processo di adeguamento delle strutture informative. Nel complesso le misure previste mirano a consentire una gestione migliore del servizio ma anche ad ottenere una maggiore appropriatezza prescrittiva e responsabilizzazione dei soggetti che operano nel settore».

Nel 2017 il finanziamento non muta, quindi, in misura significativa gli importi previsti in base all’intesa con le Regioni del febbraio scorso. Essi sono ridotti di soli 63 milioni. La correzione netta cresce a circa un miliardo per il 2018 e a poco meno di 3 miliardi a partire dal 2019. L’intesa prevedeva per gli anni 2017 e 2018 ripettivamente 113.063 milioni di euro e 114.998 di euro. «Essi sono rideterminati - ricorda la Corte dei conti - rispettivamente in 113.000 milioni e 114.000 milioni di euro per il prossimo biennio ed in 115.000 milioni per l'anno 2019. Dal 2017 nell'ambito del livello del finanziamento del Ssn sono ricomprese le risorse per la costituzione di un Fondo di 500 milioni di euro annui, per il concorso al rimborso alle regioni per l'acquisto dei medicinali innovativi, nonché di un Fondo di pari importo per il concorso alle regioni del rimborso dei farmaci oncologici innovativi ».

Congrua la scelta del Governo ma attenzione all’appropriatezza
Appare «congrua» la scelta del Governo di non operare nel 2017 una correzione del finanziamento, a ragione degli andamenti inferiori registrati in termini di crescita nominale del Pil, ma di vincolare tale somma ad una delle principali cause di crescita della spesa (i farmaci innovativi). Il ricorso a fondi, tuttavia, come avvenuto in passato, potrebbe esporre al rischio di un immobilizzo delle risorse. «Per evitare tale possibilità - suggerisce la Corte - dovrebbe essere valutata la opportunità di prevedere meccanismi compensativi tra i fondi a fronte di un diverso assorbimento delle risorse».
Il vincolo di destinazione di parte delle risorse e la revisione del sistema dei tetti per la spesa farmaceutica richiederà, tuttavia, un maggiore impegno nel controllo dell'appropriatezza nell'attività prescrittiva. «Tale necessità - aggiunge la relazione - è rafforzata dalla prevedibile riduzione dell'onere che era trasferito sulla filiera produttiva attraverso i meccanismi del payback e dalla sottoposizione di un'ulteriore quota del finanziamento al meccanismo premiale in base ad obiettivi attribuiti dal nuovo Comitato Lea».

Promossi i correttivi sul fascicolo sanitario elettronico e i piani di rientro
«Coerenti» con il percorso di efficientamento del comparto sono, infine, le disposizioni che mirano ad accelerare la messa a punto di strumenti in grado di gestire al meglio l'assistenza al cittadino (Fascicolo sanitario elettronico) e quelle dirette a rafforzare i meccanismi che portano alla definizione dei piani di rientro nei confronti di aziende con rilevanti squilibri finanziari strutturali.


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