In parlamento

Manovra 2017, ecco il nuovo emendamento sui biosimilari ma può ancora cambiare

di Rosanna Magnano

È in continua mutazione il pacchetto biosimilari del Ddl di bilancio 2017. Ecco l’ultima versione del tormentato comma 11 dell’articolo 59 ancora non depositato e più volte modificato dal relatore alla manovra finanziaria, Mauro Guerra (Pd). L’emendamento potrebbe subire ulteriori modifiche ma sarà comunque votato domani.

L’esistenza del rapporto di biosimilarità tra un farmaco biosimilare e il suo biologico di riferimento sussiste solo se accertato dall’Ema o dall’Aifa (non più solo l’Ema come nel testo originario), tenuto conto delle rispettive competenze. E le procedure pubbliche di acquisto devono svolgersi mediante accordi quadro con tutti gli operatori economici quando i medicinali sono più di tre a base del medesimo principio attivo (nel testo originario il numero tre non era citato ma il nuovo testo potrebbe non cambiare molto la sostanza delle cose). A tal fine le centrali regionali di acquisto predispongono un lotto unico per la costituzione del quale devono considerare lo specifico principio attivo e la base d’asta dell’accordo quadro deve essere «Il prezzo medio di cessione al Servizio sanitario nazionale (e non più il prezzo massimo ndr) del farmaco biologico di riferimento». Il medico resta comunque libero di prescrivere il farmaco che ritiene più idoneo a garantire la continuità terapeutica ai pazienti.

L’emendamento tende a introdurre come base d’asta non il prezzo massimo di cessione del biotecnologico ma il prezzo medio tra tutti i prodotti biotecnologici e biosimilari disponibili per evitare un prezzo di partenza che sia il più elevato al fine di ottenere un maggiore risparmio.


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